Pubblicato il: 03/07/2020 alle 08:43
Mentre proseguono gli sbarchi in Sicilia e otto migranti risultano positivi al Coronavirus, in Libia cresce il contagio: ieri si sono registrati 50 nuovi casi che portano a 874 il totale di quelli confermati. E Mediterranea saving humans lancia l'allarme sulle condizioni "igienico-sanitarie disastrose dei campi di prigionia che rischiano di trasformare quei luoghi in un focolaio senza precedenti". Un problema che si acuisce per il Viminale, che deve gestire gli arrivi applicando rigidi protocolli sanitari.
Nel frattempo naviga vicino Lampedusa la Ocean Viking con altri 180 soccorsi e Sos Mediterranee accusa Italia e Malta di non aprire i porti mentre a bordo sale la tensione con alcuni dei migranti che si sono gettati in mare ed hanno manifestato intenti suicidi. Impossibile trasferirli sulla Moby Zazà. Sos Mediterranee protesta denunciando "la mancanza di solidarietà dell'Ue" e la chiusura di Italia e Malta: "Alcuni dei sopravvissuti – spiega – sono in condizioni precarie in mare da 8 giorni. La situazione è insopportabile. Abbiamo mandato cinque richieste alle autorità marittime italiane e maltesi per un porto di sbarco e abbiamo ricevuto solo due risposte negative finora".
La Commissione Europea si chiama fuori. "Non spetta a noi – dice un portavoce – trovare o assegnare un porto per lo sbarco. Dipende dagli Stati membri e per questo li incoraggiamo a cooperare strettamente per trovare soluzioni nel Mediterraneo". Intanto Musumeci non nasconde la sua preoccupazione: "Chiedo al ministro dell'Interno di attuare un diverso Protocollo di gestione perché nessuno può permettersi che le nostre città finiscano in pasto alla comunicazione negativa solo per aver deciso di non attendere i risultati dei tamponi a bordo o, come continua a chiedere la Sicilia, individuando altre navi per la quarantena obbligatoria".