Pubblicato il: 01/08/2020 alle 09:40
Il governo cerca soluzioni per arginare il flusso di migranti verso l'Italia e soprattutto la Sicilia. L'obiettivo è rimpatriare i tunisini anche con le navi, ma il piano prevede anche controlli intensificati per gli stranieri che giungono in Italia. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese parla in un'intervista con il Corriere della Sera dei "passi obbligati" per gestire l'impatto, anche rispetto al rischio contagi, di un flusso straordinario di sbarchi autonomi di migranti economici.
"Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c'è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l'8 marzo 2020" spiega. Il governo "non può permettersi di abbassare la guardia perché i dati epidemiologici, non solo quelli relativi agli stranieri, ci dicono che dovremo usare molta cautela nei prossimi mesi".
Tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste "sono sottoposti al test sierologico e poi al tampone. La quarantena è obbligatoria per tutti, ma prima di trovare posti dedicati il Viminale deve affrontare mille 'no' che arrivano da comuni e Regioni". Per la nave da mille posti destinata all'isolamento "la procedura di noleggio si è finalmente conclusa e dovrebbe essere operativa già domenica notte".
Ora, con una nuova gara, "stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi". I 400 militari destinati in Sicilia e quelli dislocati in Friuli Venezia Giulia "svolgeranno un servizio molto importante per rafforzare i controlli già assicurati dalle forze di polizia". Inoltre da molti mesi "insisto in sede europea sulla necessità di attivare operazioni di evacuazione dei migranti presenti nei centri gestiti dal governo libico attraverso corridoi umanitari organizzati dalla Ue e gestiti dalle agenzie dell'Onu".
Con Tunisi "abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali già riattivati lo scorso 16 luglio dopo lo stop imposto dal lockdown". Sui decreti sicurezza, "l'intesa è stata raggiunta. Ora inizia la fase del confronto con gli enti territoriali per valutare insieme i profili del nuovo sistema di accoglienza".