“No” alla realizzazione di un inceneritore e all’ampliamento della discarica Timpazzo che si trova a pochi chilometri da Gela. E’ quanto sostiene il senatore gelese pentastellato Pietro Lorefice che invita l’amministrazione comunale di Gela ad adottare delle scelte che vadano nella direzione di un sistema dei rifiuti che abbracci una forma di economia circolare finalizzato a salvaguardare l’ambiente. “La scelta di un inceneritore – spiega Lorefice – e l'ampliamento della discarica come soluzioni ai problemi di gestione rifiuti non ci sembrano in linea con tali strategie. Il Piano d'Ambito dell'ex Ato Cl2 del 2016, oggi in capo alla Srr4, prevede addirittura la realizzazione di un inceneritore della capacità di 40 mila tonnellate l’anno. Si tratta di una programmazione che risale a qualche anno fa ma che risulta anacronistica rispetto agli obiettivi che si stanno perseguendo oggi in Europa e dal governo italiano.
Un Piano d'Ambito che contrasta con il piano di risanamento ambientale che prevede un alleggerimento della pressione ambientale sui territori di Gela, Butera e Niscemi”. Lorefice, quale esponente del Movimento Cinque Stelle nel territorio, chiede alla “Srr4 e soprattutto all'amministrazione Comune di Gela di dotarsi di un nuovo Piano d'Ambito per la Gestione Integrata dei Rifiuti basato sul recupero di materia e che tenga conto pregiudizialmente dei Piani già esistenti. Il Piano d'Ambito – spiega il parlamentare gelese – dovrà rispettare le prescrizioni contenute nel piano di gestione della Riserva Biviere di Gela. Prevedere un inceneritore e programmare continui ampliamenti della discarica di Timpazzo, dove lo stesso inceneritore dovrebbe sorgere, non solo è in contrasto con il piano di risanamento ambientale e il piano di gestione della riserva, ma vìola anche ciò che è previsto per le Zps che vieta la realizzazione di nuove discariche o nuovi impianti di trattamento e smaltimento di fanghi e rifiuti nonché ampliamento di quelli esistenti in termine di superficie, fatte salve le discariche per inerti”. Impianti essenziali come il compostaggio vanno insediati in aree non sottoposte a vincoli. E' paradossale che nel sito di Timpazzo si ricorra a continui interventi di ampliamento nel nome dell'emergenza rifiuti. Altresì rivolgo – sottolinea Lorefice – un appello all'attuale amministrazione comunale, affinché percorra con decisione la strada di discontinuità con le amministrazioni precedenti, ed in particolare con quella Messinese che voleva trasformare Gela in un centro di smaltimento regionale di rifiuti urbani ed industriali con tecnologie dannose per la salute e l'ambiente”.