“Il presidente Musumeci come ogni presidente di regione ha il dovere di governare la regione e non di aprire scontri istituzionali con lo Stato su materie che non sono di sua competenza”. Lo ha detto il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, oggi a Caltanissetta per prendere parte alla direzione regionale del partito. “Su questo – ha aggiunto Provenzano – il Viminale è stato molto chiaro. Un Viminale che è impegnato in prima linea a gestire la difficile situazione di Lampedusa. Musumeci invece di strumentalizzare i problemi utilizzando gli ultimi per alimentare lo scontro politico, se vuole affrontarli seriamente troverà piena e leale collaborazione a patto che cominci anche lui a misurare le parole. Ha detto che il Governo nazionale vuole aprire dei campi di concentramento. Penso che questa sia una battuta infelice che si commenta da sé. Se proprio ne è convinto chieda al suo assessore che è esperto in nazifascismo cosa vuol dire e magari probabilmente capirà che dovrà chiedere scusa. Musumeci – ha aggiunto il ministro per il Sud – sta mettendo la Sicilia al servizio della Lega. Se un presidente come lui che conosce le leggi, il riparto di competenze con lo Stato ed è anche un uomo di esperienza, firma un’ordinanza che è una provocazione, l’unica ragione mi sembra quella di volersi piegare ad una polemica politica. Non può servirsi dei problemi della Sicilia per farsi campagna elettorale nelle altre regioni”. Il ministro si è anche sulle nuove strategie politiche dei pentastellati.
“Dobbiamo chiedere serietà al Movimento cinque Stelle. Se il M5S apre una strategia dell’alleanza poi la deve perseguire con determinazione perché noi siamo impegnati in ogni parte d’Italia a fronteggiare la destra che è unita dappertutto ed è veramente un grave paradosso che le forze che invece sostengono il governo nazionale, forze di maggioranza, si presentino in tutte le regioni divise. Il partito democratico è impegnato a battere la destra di Salvini nelle diverse regioni e siamo in prima linea a combattere. L’azione del Pd in questo Paese, in questo momento è un’azione che deve guardare anche alle prospettive che si aprono alla svolta europea che si è determinata con il Recovery fund in cui noi siamo protagonisti e dobbiamo esserlo fino in fondo mettendo in campo tutta la progettualità di cui ha bisogno il nostro Paese per recuperare i suoi ritardi storici e tornare a riavviare un processo di sviluppo e di equità. Significa anche equità territoriale e quindi è il lavoro che provo a fare io di accorciare le distanze tra nord e sud”.