Pubblicato il: 08/09/2020 alle 09:46
Caltanissetta Protagonista considera demenziale la proposta referendaria di ridurre il numero dei parlamentari e si schiera decisamente sul fronte del NO. In una Repubblica non presidenziale il Parlamento deve funzionare e funzionare bene e deve essere rappresentativo di tutto il popolo.
Tale decisione, presa all’unanimità nell’ambito di una recente assemblea del Movimento, è supportata dalle seguenti motivazioni:
1. Non è una questione di taglio delle spese. Il risparmio che se ne deriverebbe è di appena lo 0,007% della spesa pubblica (circa 280 milioni euro) poiché si risparmierebbero soltanto i soldi delle indennità, delle missioni e delle segreterie personali.
2. Non è vero che i parlamentari italiani sono troppi; il loro numero in rapporto alla popolazione del paese: sia per la Camera sia per il Senato il numero è molto basso rispetto agli altri Stati europei; inoltre già l’Assemblea Costituente, con gli articoli 56-57 della Costituzione, stabilì che per la tenuta democratica del paese bisognasse mantenere un deputato ogni 80mila abitanti e un senatore ogni 200mila; i territori, per così dire marginali, lontani dalle aree metropolitane in pratica non avrebbero più loro rappresentanti in parlamento, in particolare il Senato diventerebbe una miniassemblea di nominati dei partiti.
3. Chi oggi è per il sì fa parte o sostiene questo governo che è uno tra i più spendaccioni della storia della Repubblica per quanto riguarda gli stipendi di ministri, viceministri, sottosegretari, consiglieri vari, quindi qui emerge la loro infinita demagogia.
4. Riducendo il numero dei parlamentari di fatto tenderemo a concentrare sempre più il potere legislativo in mano a meno parlamentari che diventerebbero sempre più privilegiati e andremo in direzione di una vera oligarchia.
5. Il taglio dei parlamentari risulta essere tra gli obiettivi principali da parte di lobby e gruppi di pressioni vari perché un parlamento ridotto risulta essere più facilmente manipolabile.
6. Riducendo il numero dei parlamentari, con questa legge elettorale, non avremmo alcuna garanzia dell’elevazione della cultura e della preparazione dei parlamentari, che dovrebbe essere il vero obiettivo di una nuova e seria legge elettorale.
7. Si ridurranno le possibilità di avere dei parlamentari seri, onesti e che, nel caso, sappiano anche distaccarsi dalle decisioni dei loro leader di partito.
8. Sentiamo sempre la Sinistra pontificare sull’allarme di un ritorno del fascismo che esautori il parlamento, senza che si renda conto dei rischi di questa manovra: i 5S hanno detto varie volte esplicitamente che questo è solo un punto di partenza verso l’eliminazione del parlamento a favore di una “democrazia diretta”, loro che agiscono e prendono decisioni attraverso una dubbia e mai trasparente piattaforma informatica, la piattaforma Rousseau.