Pubblicato il: 21/09/2020 alle 07:40
Nonostante l'allarme Coronavirus, l'impegno con le urne è stato mantenuto. Anche se c'è stato da sudare – in alcuni casi tutta la notte – negli uffici comunali per tappare i buchi causati dalla 'fuga' in massa di presidenti di seggio e scrutatori designati, ma alle 7 di mattina le sezioni con le urne sono state tutte regolarmente aperte, come certificato dal Viminale.
E il dato dell'affluenza è alle 23 si è attestato intorno al 40% per il Referendum costituzionale e per le Regionali ed al 50% per le Comunali. Le prescrizioni anti-Covid – gel, mascherine, percorsi separati, matite sanificate – non hanno creato particolari disagi, al di là di alcuni episodi di positività al Coronavirus che hanno costretto a sospendere temporaneamente le operazioni elettorali.
Per il Referendum sono chiamati alle urne 46.415.806 elettori, in un totale di 61.622 sezioni. Per le Suppletive del Senato gli aventi diritto al voto sono 427.824 per la Sardegna e 326.475 per il Veneto. Le elezioni regionali (in Valle d'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania, Puglia) interessano 18.471.692 elettori e un totale di 22.061 sezioni. Le Amministrative si svolgono, invece, in 957 comuni per un totale di 5.703.817 elettori. Seggi aperti anche oggi, ma fino alle 15. Alla chiusura dei seggi seguiranno gli scrutini delle suppletive, del Referendum e delle Regionali. Gli scrutini delle Amministrative cominceranno alle 9 di martedì.
Gli appelli – anche via social – lanciati dai Comuni alla fine hanno funzionato. I sostituti sono stati trovati e le sezioni si sono potute costituire. "Ci sono state certamente delle criticità – ha ammesso il prefetto Caterina D'Amato, direttore centrale dei servizi elettorali del ministero dell'Interno.- Ma sono state superate grazie al lavoro encomiabile dei sindaci e degli uffici comunali cui compete l'organizzazione dei seggi". Alle 7 di mattina le prefetture hanno così segnalato al Viminale "la regolare istituzione di tutti i seggi in tutta Italia".
Non senza fatica, però. Il Comune di Roma si è trovato a dover sostituire ben 760 presidenti sui circa 2.600 seggi. "Un numero enorme coperto in tempi record. Abbiamo dovuto richiamare in servizio anche 250 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale – ha detto la sindaca Virginia Raggi – molti dei quali durante la notte". A Napoli le surroghe hanno riguardato 250 presidenti su 860. A Torino i presidenti rinunciatari sono stati 506 su 919 e gli scrutatori 1.487 su 2.800. "Quello degli uffici – ha detto la sindaca Chiara Appendino – è stato un lavoro enorme, andato avanti fino a tarda notte".