A proposito del singolare, inedito evento della sfilata della “Varicedde”, in questo strano settembre del 2020, nella città di Caltanissetta, è stato detto e scritto: «Il desiderio di destagionalizzare il “brand” della Settimana Santa di Caltanissetta si materializzerà da oggi a martedì 29 settembre (giorno in cui si celebra il patrono San Michele Arcangelo) e l’idea di far conoscere un “momento” di ciò che accade ogni anno a Caltanissetta nei giorni che precedono la Pasqua è stata dell’associazione Piccoli Gruppo Sacri e del suo presidente Michele Spena che ha organizzato l’evento dopo il placet del vescovo Mario Russotto. Già da stamattina le “varicedde” verranno esposte in piazza Falcone e Borsellino e nel pomeriggio, arricchite dagli addobbi floreali, assieme alle quattro bande musicali cittadine (Albicocco, Sicilia in Musica, Verdi, San Pio X) verranno trasferire in piazza Garibaldi per essere apprezzate sino a sera quando le bande daranno vita ad un “concertone”. Poi verranno sistemate nel cortile del palazzo municipale (come accade il Mercoledì Santo) dove resteranno sino a martedì sera. Questo il programma dell’evento che Spena conta di riproporre ogni anno in coincidenza del 27 settembre (giorno in cui si celebra la Giornata mondiale del Turismo), arricchendolo magari di ulteriori tasselli.»
Che dire? Credo che bisogna apporre anche un vincolo “temporale”, per tutelare e non banalizzare, se non mercificare, la nostra Settimana Santa e i suoi riti. Un evento tradizionale (religioso e non) è indissolubilmente legato a un luogo, a una cultura, a un tempo. Pertanto, ritengo questa iniziativa assolutamente impropria. E poi, diciamolo: «Il desiderio di destagionalizzare il “brand” della Settimana Santa di Caltanissetta» è davvero una pessima espressione dall’eloquente significato. Infine, questa sovrapposizione tra sfilata dei Piccoli Gruppo Sacri e Festa del Patrono della Città, indebolisce e confonde la tradizionale, sentita, partecipata Festa-Processione dedicata a San Michele Arcangelo che, tra l’altro, quest’anno non avrà luogo. I simboli, le tradizioni si nutrono anche di attese. Di silenzio. Dalle istituzioni cittadine ci aspettiamo un maggiore controllo, maggiore rigore.
Prof. Leandro Janni, presidente di Italia Nostra Sicilia