Pubblicato il: 13/10/2020 alle 08:14
"Intervengo ancora una volta sull'argomento relativo all'impianto di cremazione perchè non è tollerabile che si continui a fare del terrorismo psicologico. e perchè c'è un limite a tutto e quindi è necessario riaggiustare la bilancia della verità". E' quanto scrive in una nota, il sindaco di Delia Gianfilippo Bancheri.
Ieri è stato diffuso con un certo trionfalismo un video che fa capire come si continui nel disperato tentativo di fare della disinformazione a buon mercato.
Dopo mesi di affannose ricerche, finalmente qualcuno ha pensato di avere trovato una prova contro il crematorio. E che prova. Si tratta di un video della dott.ssa Patrizia Gentilini che cita un lavoro che fa riferimento alle emissioni dei vari inquinanti in Cina dal 1990 al 2010.
Com'era prevedibile si tratta ancora una volta di dati vecchi e superati. Non si vuole capire che siamo nel 2020?
Patrizia Gentilini, medico oncologo, che a quanto pare spazia dagli inquinanti alla epidemia di Xylella, è stata sonoramente smentita dal prof. Enrico Bucci. Cliccate sul link e vi farete un'idea più precisa di cosa possa essere una bufala https://www.butac.it/xylella-e-bufale-ancora/.
Insomma questa dott.ssa parla, parla, ma alla fine si capisce che questa ricerca non si riferisce alle emissioni di un impianto di cremazione . Non dice che un'impianto come quello di Delia ha fatto registrare emissioni al di sopra della norma e quindi inquinanti. La dott.ssa Gentilini non dice questo. Parla invece degli inquinanti dovuti alle industrie, agli impianti di biomassa, alle discariche. Parla di tutto ma non di un impianto moderno, tenologicamente avanzato e sicuro come quello di Delia.
Hanno scoperto l'acqua calda. Ci portino invece prove certe che l'impianto di Delia inquinerà e poi ne parliamo. Non ci dicano però, ancora una volta, che i treni a carbone inquinano. Lo sappiamo. Ma i treni a carbone non ci sono più.
Per quanto riguarda le precauzioni sulle emissioni si dia il caso che l'impianto di Delia rispetta esattamente tutti i punti suggeriti dall'ISDE, citata nel post, e cioè:
1) istallazione delle migliori tecnologie disponibili per la riduzione delle emissioni, in particolare di diossine e mercurio.
2) effettuazione di un accurato studio diffusionale di ricaduta delle emissioni, per verificare l'estensione delle aree maggiormente interessate.
3) utilizzo di bare che abbiano caratteristiche strutturali che limitino le emissioni tossiche in atmosfera durante la loro combustione.
4) ricerca di diossine e mercurio in campioni di terreno e vegetali nell’area individuata al punto 1 prima della entrata in esercizio del forno crematorio.
5) controllo periodico al camino dei più importanti inquinanti. Alla domanda "perché ho deciso di realizzare l’opera e a chi serve" rispondo con molta educazione e dovere istituzionale, non certo a chi l'ha fatta, la domanda, ma ai cittadini che ne hanno tutto il diritto.
Le decisioni amministrative le prendiamo. Parlo al plurale. Le prende il sindaco, la giunta insieme al consiglio comunale, se c'è unanime veduta. E sull'impianto di cremazione c'è stata un'anime veduta, tant'è che TUTTI hanno votato favorevolmente dicendo si al progetto.
Ma qualcuno l'ha già dimenticato.
Gli elettori ci hanno dato un preciso mandato di governare questa città, e noi lo stiamo facendo da otto anni, con grande passione, responsabilità e impegno istituzionale. Ai cittadini diamo e abbiamo sempre dato contezza non solo delle cose che facciamo o vorremmo fare ma anche dei minimi dettagli. Se a qualcuno tutto questo non piace o disturba è ora che se ne faccia una ragione.