Pubblicato il: 16/10/2020 alle 16:01
Il Segretario Comunale della Cisl di Gela, assieme al Segretario Territoriale della CISL FP di AG-CL- EN, si sono riuniti per effettuare una disamina della situazione dei servizi sanitari e ospedalieri in epoca d’emergenza da Covid-19, stante l’attuale recrudescenza del picco pandemico. In questo momento storico dove l’umanità combatte il Covid-19, un virus mai conosciuto prima, che ha già causato circa 37.000 vittime in Italia e di cui quasi 300 in Sicilia, chiedono, come si sta preparando la sanità territoriale per affrontare questa seconda ondata di contagi che ci vede tra quelle Regione con il più alto numero di contagi e come territorio di Gela, come uno di quelli con il più alto indice di contagiati, dove si contano già decine e decine di casi e le prospettive sono che, tale numero possa ancora incrementarsi. Ci si chiede, cosa si aspetta a riaprire il reparto di malattie infettive anziché assistere alla deportazione dei nostri malati e del loro diritto alla salute presso altri lidi, con lievitazione della migrazione passiva? Per questo vorremmo chiedere al Management dell’ASP ed al Sindaco di Gela, quale Autorità in ambito Sanitario come si stia organizzando l’Ente, cosi come la medicina territoriale, ad affrontare tale emergenza, che a differenza del periodo di loockdown dove il nostro territorio e stato appena sfiorato dal problema contagi, oggi siamo chiamati in prima linea. Mentre a Gela si assiste ad un progressivo smantellamento della sanita pubblica con la chiusura di Reparti fondamentali garantire la prevenzione e la salute dei cittadini. Abbiamo contezza della costituzione dell’Osservatorio permanente sulla Sanità e si chiede una immediata convocazione per discutere e capire quale sia la offerta sanitaria nel territorio Nisseno e in particolare in quello di Gela con la urgenza del caso vista l’attuale recrudescenza della pandemia. I pazienti gelesi sono costretti a lunghe liste d’attesa, anche oltre un anno per le prestazioni specialistiche richieste, in alternativa per accorciare i tempi devono emigrare in altre provincie oppure ottenerle in INTRAMENIA entro pochissimi giorni. La direttiva regionale pone come obbiettivo principale la riduzione delle liste d’attesa per prestazioni specialistiche, tale obiettivo è stato raggiunto? Quanti sono le rette negative provenienti da ASP fuori provincia per l’emigrazione di pazienti fuori provincia?