Pubblicato il: 17/10/2020 alle 08:13
Sconto di pena per un pestaggio tra giovani a San Cataldo. Forse per questioni di donne. Anche se la reale ragione neanche il processo l’ha chiarita. Ma nel secondo passaggio in aula – caratterizzato anche dalla trasmissione degli atti alla procura in relazione alla testimonianza resa da una ragazza – per i due presunti aggressori, accusati di avere massacrato di botte altri due ragazzi, è arrivato un drastico taglio alle condanne.
Ne hanno beneficato Francesco Giuseppe Emanuele Cannizzaro e Calogero Leonardi (difesi, rispettivamente, dagli avvocati Massimiliano Bellini ed Ennio Sagone) tirati in ballo per lesioni aggravate pure per il presunto uso dell'arma e, il solo Leonardi, anche per minacce. Ora la seconda sezione di corte d’Appello presieduta da Maria Carmela Giannazzo, ha ridotto la pena a un anno e 5 mesi per Cannizzaro – a fronte di quattro anni e 7 mila euro – e un anno e sette mesi a Leonardi contro i quattro anni e due mesi nel precedente grado del giudizio. Ridotte – anche se la procura generale ha chiesto una riconferma totale – anche le provvisionali che adesso sono di mille euro per una delle parti civili e 600 per l’altra. Ruolo, questo, rivestito da Elia Guttadauria e Domenico Salvatore Riggi (assistiti dagli avvocati Giuseppe Fussone e Giancarlo Naro) ai quali andrà pure un risarcimento. Secondo la tesi accusatoria i due – era il 6 gennaio del 2014 – sarebbero stati massacrati a colpi di spranga dagli imputati. Ma adesso le difese hanno sostenuto la teoria che non siano state utilizzate spranghe e che le lesioni contestate non corrispondevano a quelle in realtà subite perché – secondo gli stessi legali – v'era una consulenza di parte in tal senso. Così da fare escludere alcune aggravanti contestate.
Per la difesa s’è trattato non di un pestaggio, ma piuttosto di una rissa tra quattro ragazzi che se le sono date di santa ragione. Quanto ai cinquanta giorni di prognosi riconosciuti a una delle due parti civili, Guttadauria, sempre per i legali se le sarebbe procurate non per i colpi subiti, ma per una caduta sotto lo sportello di un'auto. Le motivazioni della sentenza d'appello saranno depositate entro sessanta giorni. (Vincenzo Falci, Giornale di Sicilia)