Pubblicato il: 20/10/2020 alle 13:16
Prenderà servizio giovedì mattina come questore di Brescia, ma prima, l'attuale questore di Caltanissetta, Giovanni Signer, ha tenuto a salutare i giornalisti con i quali, in questi 3 anni, si è instaurato un rapporto di stima e massima collaborazione. "Se mi dispiace? Certo. Questa resta comunque la mia terra. Me ne vado pensando che avrei potuto fare di più ed è una cosa a cui penso sempre ma al momento, per via dell'emergenza sanitaria, le istituzioni stanno giocando in difesa", ha detto il questore che ha fatto un rapido excursus sulla sua esperienza a Caltanissetta, città dove è nato e cresciuto. "Il fatto di essere nisseno – ha detto Signer – mi ha consentito di conoscere bene il territorio e quindi di cogliere prima certi segnali. Ho posto grande attenzione a quelle che erano le esigenze del cittadino dando un segnale visibile della mia presenza. Il mio supporto all'autorità giudiziaria è stato massimo, perché purtroppo il nostro territorio continua a essere condizionato dalla criminalità organizzata. Ma abbiamo contrastato anche il crimine diffuso, con le operazioni alla Provvidenza, contro lo spaccio di stupefacenti. Purtroppo le esigenze di questa pandemia non hanno più consentito né a noi né alle forze dell'ordine di essere presenti. Quello che vedo è un problema di rispetto del pubblico inesistente, spiace dirlo ma noto un'ignoranza collettiva che è difficile da contrastare. Una cosa che noto quando vedo immondizia a terra, quando i giovani fanno a botte durante la movida, non ultimi i fatti di Gela, con un giovane che ha addirittura sparato ad un altro in presenza di agenti di polzia e carabinieri. E questo atteggiamento va contrastato". Caltanissetta, per il questore Giovanni Signer è una città cambiata dalla pandemia. "Abbiamo cercato – ha aggiunto il questore – di contrastare questa emergenza non impattando con la libertà delle persone ma cercando di convincerle a rispettare le norme. Non è un fenomeno che si può gestire con la frusta e dovete darci atto che le nostre azioni sono state sempre calibrate, anche perché sappiamo che noi ogni 24 del mese prendiamo lo stipendio. Altri no. Bisogna aspettare la primavera. Questa emergenza ha stravolto tutte le città. Molti centri stanno soffrendo così come Caltanissetta".