Pubblicato il: 28/10/2020 alle 15:26
Meno restrizioni negli orari di chiusura di bar e ristoranti. Arriverà nel tardo pomeriggio sul tavolo della giunta in Sicilia, il disegno di legge, annunciato ieri all'Assemblea regionale siciliana dal governatore Nello Musumeci.
L'0biettivo del governo, richiamando l'art.17 dello Statuto speciale, è disciplinare la chiusura delle attività commerciali, modificando così l'orario delle 18 imposto dal Dpcm del governo Conte, adottato per fronteggiare l'aumento dei contagi da Covid-19.
Se il governo Musumeci dovesse approvare questa sera il ddl, il testo potrebbe arrivare all'esame dell'Ars la prossima settimana grazie alla corsia preferenziale assicurata dal presidente dell'Assemblea, Gianfranco Miccichè.
"Sto adottando un disegno di legge che prevede, assieme alle misure restrittive già concepite e praticate, la possibilità di adottare misure estensive là dove il governo consente di farlo, come nella normativa di dettaglio. Noi rivendichiamo il diritto di poter dire, signor presidente del Consiglio, noi riteniamo di spostare l'orario di chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22 o alle 23. Quando il governo centrale dirà che bisognerà chiudere per 24 ore, noi allora non fiateremo", ha detto Musumeci a Tgcom24.
"Stiamo adottando il ddl in giunta nelle prossime ore – spiega – poi sarà il Parlamento siciliano a dovere approvare o respingere. E mi auguro che il governo centrale terrà conto della nostra prerogativa".
Scontro con Roma? "La nostra linea di condotta è stata improntata al dialogo con il Governo centrale, non c'è mai stata né da parte dei 15 governatori di centrodestra né dell’intera Conferenza delle Regioni un atteggiamento ostile improntato ad ostracismo nei confronti del governo centrale. Lo scontro tra Regioni e Roma non è però mancato, ma è stato determinato da una carente preventiva occasione di confronto, e da una carenza di carattere istituzionale. L’ultimo provvedimento c'è stato presentato qualche ora prima, avevamo avanzato proposte che non sono state raccolte, questo non aiuta a lavorare con lo spirito unitario".