Pubblicato il: 29/10/2020 alle 11:45
Nel giorni in cui Emmanuel Macron e Angela Merkel corrono ai ripari «sbarrando» Francia e Germania il capo del governo, forte di una curva dei contagi non sui livelli transalpini, prende tempo. E chiede una tregua di 15 giorni alla stessa maggioranza, a partire da quell'Italia Viva che, in una direzione opposta, quella delle apertura, chiedeva con insistenza di modificare il Dpcm.
Ma non è tempo di apertura nell’Italia che vede, solo in Lombardia, 7mila casi in 24 ore. Nel pomeriggio, dentro e fuori i palazzi del potere comincia perfino a circolare la voce di un lockdown imminente già dalla settimana prossima. Voci che il premier si affretta a smentire, nel corso dell’incontro con i sindacati. «Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti», sottolinea il premier. Attendere quindi, con l’obiettivo di riportare la curva "sotto controllo» e provare a riaprire, cautamente, entro Natale. E’ questa la strategia del governo. Una strategia che non esclude lockdown locali ma che potrebbe scontrarsi con la necessità di una chiusura totale.
Palazzo Chigi, per ora, tiene lontana l’ipotesi. Gli effetti sulla tenuta sociale del Paese, spiega una fonte di governo, potrebbero essere imprevedibili. Si procede con passo felpato, quindi, tenendo presente che l’ordine «cronologico» della pandemia in Europa rispetto a marzo, quando l’Italia fu per così dire capofila, è ben diverso.
Ma tutto dipenderà dai prossimi giorni. Il momento, si ribadisce a Palazzo Chigi «è complesso».