Pubblicato il: 11/11/2020 alle 11:34
Lunedì pomeriggio i poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal Gip del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un gelese diciottenne, ritenuto responsabile del reato di danneggiamento seguito da incendio. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica ed eseguite dagli agenti della sezione investigativa del Commissariato, hanno preso le mosse dall’incendio avvenuto a Gela lo scorso 4 settembre 2020, intorno alle ore 03.00, allorquando una volante della Polizia di Stato, è intervenuta in via Livorno, per la segnalazione di un’autovettura in fiamme. Sul posto anche i vigili del fuoco che, dopo avere domato le fiamme, hanno riscontrato la natura dolosa dell’incendio che ha convolto quattro autovetture e il prospetto della facciata di un palazzo. Le fiamme sono state alimentate mediante l’utilizzazione di liquido accelerante; la prima autovettura ad essere avvolta dalle fiamme è stata una Fiat 600, quindi, il fuoco si è propagato in direzione delle altre vetture parcheggiate nei pressi, una Chevrolet Kalos, una Fiat Punto e una Mercedes Classe A. Nell’occorso è intervenuta anche di personale sanitario, in quanto alcuni dei presenti avevano accusato dei malori, dovuti all’inalazione dei fumi. L’incendio ha provocato anche l’annerimento di tutto il prospetto dello stabile di via Livorno nr. 88, il danneggiamento del portone d’ingresso, delle avvolgibili del primo e secondo piano, del tubo di scarico dell’acqua piovana, dei motori dei condizionatori, del passamano dei balconi, dei fili elettrici e fibra ottica, nonché la morte di due volatili tenuti in gabbia al secondo piano. I poliziotti, dopo le prime incombenze, hanno provveduto a sentire alcune persone informate sui fatti, apprendendo notizie utili a ricondurre il grave gesto ad una vicenda sentimentale conclusasi in modo burrascoso e al gesto di ritorsione del giovane destinatario dell’odierno provvedimento nei confronti del nucleo familiare dell’ex compagna. Fondamentali per giungere all’individuazione del piromane, le immagini videoregistrate dai sistemi di videosorveglianza privati, le dichiarazioni delle parti lese e la disamina dei tabulati e del traffico telefonico intervenuto fra l’incendiario e la ex compagna. La Procura della Repubblica di Gela, sulla base delle risultanze investigative del Commissariato, ha presentato istanza per l’odierna misura cautelare al G.I.P. in tempi brevissimi. Il Gip, valutati i fatti, ha emesso l’odierno provvedimento al fine di impedire nuove azioni di rappresaglia da parte del giovane contro la sua ex. “L’epilogo dell’indagine riveste particolare importanza – ha dichiarato il dirigente del Commissariato dr Salvatore Tito Cicero – tenuto conto della frequenza con la quale in questo Centro contenziosi fra cittadini, con spregio per le regole del vivere comune, spesso sfocino in vili atti vandalici, intrinsecamente insidiosi e suscettibili di potere determinare conseguenze irrimediabili.Continua ad essere un vero e proprio nervo scoperto della città di Gela quello degli incendi di autovetture a scopo di ritorsione, tuttavia il lavoro di squadra tra l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine consente di perseguire tali allarmanti fenomeni”.