Pubblicato il: 12/11/2020 alle 10:40
Alle prime ore dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Enna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Daniele Profeta, ventottenne palermitano, indagato in concorso con il fratello Angelo e il padre Pietro, per il reato di rapina aggravata.
Le indagini si riferiscono alla rapina perpetrata lo scorso 13 Ottobre ai danni dell’Istituto di Credito Valtellinese di Enna allorquando, in pieno giorno, tre soggetti, con volto travisato, si introducevano nella predetta filiale e, con tono minaccioso, riuscivano a farsi consegnare la somma contante di € 29.065,00.
In particolare, una volta riusciti ad entrare all’interno dell’Istituto di Credito, i rapinatori assumevano un atteggiamento minaccioso, con il volto coperto dalle mascherine chirurgiche e da cappellini, tenendo per tutto il tempo le mani in tasca, così lasciando intendere ai dipendenti e ai clienti che potessero nascondere armi: in tal modo, dopo aver chiuso i clienti e gli impiegati in uno degli uffici, intimavano al responsabile di aprire la cassa, appropriandosi delle somme ivi contenute.
Dopo aver messo a segno il colpo, i rapinatori si allontanavano per le vie cittadine, facendo coì perdere le proprie tracce.
Le centrali delle Forze di Polizia presenti sul territorio venivano subito allertate da uno dei clienti presenti in banca al momento dei fatti.
Venivano così predisposti, nell’immediatezza, svariati posti di blocco lungo le principali vie di comunicazione che dal capoluogo conducono agli altri centri abitati, al fine di fermare tutti i mezzi sospetti in transito.
Le successive indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Enna, con il supporto del Nucleo Investigativo e, in seguito, anche dei militari della Compagnia di Palermo Piazza Verdi, si concentravano nell’analisi di tutte le immagini di videosorveglianza registrate dalle telecamere di sicurezza del Comune di Enna.
Dall’analisi delle videoriprese, i militari dell’Arma ricostruivano così, con precisione, il percorso effettuato dall’autovettura con a bordo i tre rapinatori: si notava il mezzo giungere da Caltanissetta a Enna bassa per poi proseguire fino all’Istituto di Credito, ove la macchina parcheggiava pochi metri dopo l’ingresso. Giunti sul posto, due dei tre rapinatori scendevano dal mezzo e si introducevano nella filiale, dove mettevano a segno il colpo e da dove uscivano dopo circa mezz’ora, per risalire sull’autovettura e abbandonare il centro abitato, questa volta tramite via Sant’Agata, proseguendo poi sulla SP2 Enna-Kamut e facendo perdere, da lì in poi, le loro tracce.
Tuttavia, grazie all’incrocio di più elementi ed alle immagini registrate dalle telecamere, gli investigatori riuscivano a risalire al numero di targa del mezzo utilizzato dai malviventi, che veniva poi individuato sotto casa di uno dei tre indagati, a Palermo.
Venivano quindi analizzate ulteriori immagini di videosorveglianza da parte dei Carabinieri delle Compagnie di Enna e Palermo Piazza Verdi ed inoltre, su delega dell’Autorità Giudiziaria che coordina le indagini (in persona del Procuratore della Repubblica dott. Massimo Palmeri e del Sostituto dott. Salvatore Interlandi), venivano effettuate diverse perquisizioni presso le abitazioni degli indagati.
L’esito delle perquisizioni consentiva di acquisire specifici elementi a carico dell’odierno arrestato, in quanto nella disponibilità degli indagati venivano trovati, oltre all’autovettura utilizzata per la commissione della rapina, una parte del bottino (tra cui diverse banconote di taglio perfettamente compatibile con quelle sottratte all’istituto di credito) ed ulteriori elementi probatori ritenuti di fondamentale importanza: tra questi, nelle immediate vicinanze dell’abitazione degli indagati venivano ritrovati anche, in parte, gli indumenti indossati dai malviventi durante la rapina.
Altri accertamenti tecnici svolti dai Carabinieri, anche mediante l’incrocio di ulteriori dati ricavabili dalle compagnie di telecomunicazioni, hanno consentito di incastrare uno dei tre rapinatori, collocandolo nel centro abitato di Enna, nel momento della perpetrazione della rapina
Alla luce delle suddette ricostruzioni e grazie alle fonti di prova raccolte dai Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria avanzava richiesta di applicazione di misura cautelare a carico dell’odierno arrestato, che veniva integralmente accolta dal GIP di Enna, il quale, anche in ragione dei gravi precedenti penali e giudiziari, disponeva la custodia cautelare in carcere.
Giova precisare che, sempre sotto il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria, i Carabinieri della Compagnia di Enna stanno portando avanti ulteriori indagini volte ad accertare la partecipazione ai fatti di eventuali correi.