Pubblicato il: 17/11/2020 alle 10:24
La seconda ondata della pandemia sta avendo un impatto sulle nostre vite, mettendo a dura prova l’intera organizzazione sociale e sanitaria. Quale sarà il suo picco, e quanto durerà, è difficile prevederlo. Di certo metterà ancor più sotto stress un sistema sanitario fragile. Stiamo scontando anni di tagli e piani di rientro. Stiamo scontando, ancora, un carente sistema di formazione professionale che ha determinato una costante riduzione del personale sanitario, per un “numero chiuso” troppo ristretto e per ulteriori restrizioni sugli accessi alle scuole di specializzazione. Il risultato, di questo imbuto formativo è la mancanza di medici e di infermieri nelle nostre corsie. Queste scelte del passato stanno esplodendo e, nella loro drammaticità, siamo soprattutto noi a viverle, noi che in prima linea affrontiamo non solo la pandemia, ma anche tutte le altre patologie, tutte le altre emergenze/urgenze che si presentano nei nostri ambulatori e nei nostri reparti. Si sta reclutando nuova forza lavoro tramite avvisi straordinari e, con massimo impegno, questi giovani colleghi – medici, infermieri, biologici, farmacisti etc – stanno dando dimostrazione che, nonostante la poca esperienza professionale sono capaci di grandi azioni. Persone-Professionisti che in prima linea, e non, sono giornalmente uno strumento di contrasto al COVID. Ricordiamo che purtroppo non possono essere tralasciati gli screening oncologici, così come la prevenzione cardiovascolare. Il rischio è ritrovarci, per paura del COVID, con un’impennata di patologie neoplastiche e/o di mortalità cardiovascolare. Questa è una guerra! Durante la guerra non possiamo avere un colore politico, durante la guerra bisogna restare uniti. Certamente ci sarà una resa, dove ci sarà la possibilità “tirare le somme”. Ci sarà il tempo in cui bisognerà chiedere a chi amministra la sanità a livello locale, regionale e nazionale cosa è stato fatto e cosa si sarebbe potuto fare per contrastare questo tsunami. Oggi però è il momento di raccogliere, in modo sinergico, le forze e metterle a disposizione di un sistema dentro il quale si potrebbe trovare un nostro familiare, se non noi stessi. E per questo che respingiamo con forza ogni sorta di strumentalizzazione. Governi di destra, di centro-destra, di sinistra e di centro-sinistra, hanno determinato quanto oggi stiamo raccogliendo. Questo è un altro tempo. Non è il tempo dello scontro e delle strumentalizzazioni. Questo è il tempo di mettere insieme le proposte, condividerle e trovare le soluzioni.
FP-CGIL G. Longo M. Giuffrida
CISL-FP R. Caci
UIL-FPL G. Vaccaro