Il numero di morti, oggi sopra quota 800, non lascia spazi a sentimenti. Detto questo, senza ulteriori provvedimenti, il Natale ormai alle porte rischia di diventare il primo della storia a finire in lockdown. A ventilare l'ipotesi di una chiusura totale è il ministero della Salute – per voce del direttore della Prevenzione Gianni Rezza – che cerca la sponda degli esperti del Comitato Tecnico Scientifico per dare maggior peso ad una nuova ventilata stretta natalizia.
Sponda che, però, non arriva. I tecnici, infatti, si spaccano e la riunione fiume va in archivio con un verbale, firmato all'unanimità, in cui si chiede sì un rafforzamento dei controlli da parte delle forze di polizia, ma in cui non si accenna affatto a zone rosse, arancioni o gialle. Questa, è l'idea degli scienziati, è una decisione che spetta al governo.
"E' stata una riunione difficile e intensa – ammette il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo -. Alla fine abbiamo raggiunto un punto d'incontro e condiviso all'unanimità la necessità di inasprire le misure di contenimento del contagio. Al ministro Roberto Speranza e al governo abbiamo quindi suggerito di considerare quanto previsto dalla normativa già in vigore". E in serata è lo stesso premier, Giuseppe Conte, ad annunciare il "piano per le festività natalizie" con un "ritocchino" che porterà a "qualche misura ulteriore".
L'ennesimo invito a "non abbassare la guardia" è arrivato dal premier, Giuseppe Conte. "Siamo giunti al termine di quest'anno attraversando una crisi pandemica che ha sconvolto la nostra economia e società – ha detto all'assemblea di Coldiretti – e ancora non dobbiamo abbassare la soglia di attenzione".
"Ci aspettano tre mesi invernali difficilissimi – gli fa eco il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia -: questo significa autodisciplinarci e credo che l'Italia risponderà: prima la salute e poi il business, perché senza la vita non c'è alcun business". Con l'avvicinarsi dei giorni più caldi del Natale scenderà in campo anche il piano predisposto dal Viminale, con l'impiego di 70 mila agenti ai quali saranno affiancati i militari già al lavoro su Strade Sicure.
Il governo, intanto, incontrerà le regioni proprio per capire se e come attuare eventuali nuove strette per evitare i pericolosi assembramenti visti nello scorso weekend e scongiurare spostamenti non strettamente necessari. Il Cts raccomanda di vigilare in particolare sui luoghi chiusi o dove è possibile togliere la mascherina. I governatori, dal canto loro, pretendono "chiarezza" ma non sono pochi a chiedere a palazzo Chigi misure diverse in base ai dati del contagio, scongiurando quindi un'unica grande zona rossa.