Pubblicato il: 18/12/2020 alle 20:44
Antonello Montante, l’ex leader di Confindustria arrestato nell’ambito dell’operazione della squadra Mobile “Double Face” e condannato in primo grado a 14 anni di reclusione, nel periodo in cui era in carcere era affetto da un disturbo psichiatrico che tuttavia era compatibile con il sistema carcerario. Questo quanto emerso nell’ambito del processo, che si celebra in Corte d’Appello a Caltanissetta, con il rito abbreviato, nei confronti di cinque imputati accusati di aver fatto parte del cosiddetto “Sistema Montante”. A sostenere questa tesi sono stati due periti Cataldo Raffino e Domenico Micale, nominati nel processo di primo grado dal Gup di Caltanissetta. A chiedere la deposizione dei due periti sono stati i legali di Montante, gli avvocati Giuseppe Panepinto e Carlo Taormina. Hanno anche aggiunto che l’imprenditore nisseno era affetto da depressione reattiva dovuta al mutamento delle sue condizioni di vita. I due periti hanno visitato Montante il 12 gennaio 2019 ma l’imputato già da sei mesi faceva uso di ansiolitici e antidepressivi. L’ex paladino dell’antimafia è accusato di associazione finalizzata alla corruzione.