Quando si torna a scuola? La domanda se la pongono gli studenti italiani, in particolare quelli delle superiori. Il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina conferma che "il 7 gennaio la scuola ripartirà con la didattica a distanza al 50%".
Ma le Regione pressano per un rinvio per le superiori in attesa che sia reso noto il monitoraggio sull'andamento del coronavirus in Italia l'8 gennaio. La volontà del governo si scontra dunque con le richieste dei governatori.
In un'intervista a 'Il fatto Quotidiano' la Azzolina assicura: "Posso confermare la volontà del governo di riaprire. Avremmo voluto farlo a dicembre, ma abbiamo rimandato su richiesta delle Regioni. Poi avremmo voluto tornare al 75% e invece abbiamo accolto il suggerimento del 50%. Abbiamo collaborato: ora è arrivato il tempo di tornare in classe. La scuola è un servizio pubblico essenziale, non si può continuare a sacrificare i ragazzi né pensare che la didattica a distanza possa sostituire quella in presenza. Tutte le decisioni richiedono la prudenza che finora ci ha guidati. Continueremo a seguirla. È chiaro però che se in questo momento sale la curva dei contagi non può essere colpa delle scuole superiori, visto che sono chiuse da due mesi". "Possiamo dire – aggiunge – che la scuola ha fatto la sua parte. Se dovessero servire nuove misure di contenimento, ora bisognerebbe cercarle in altri settori".
LE REGIONI
Ma le Regioni chiedono tempo. E diversi governatori ritengono che sia decisivo aspettare l'esito del monitoraggio, previsto l'8 gennaio. E' la questione incidentalmente posta dai presidenti di Regione durante il vertice di ieri sera, che ha riguardato invece come oggetto principale le altre misure dopo il 7 gennaio.
Sui dubbi delle Regioni il ministro replica: "Sono state loro a chiedere di rientrare al 50% quando anche i Comuni sembravano propendere per il 75%. Il 23 dicembre è stata approvata e firmata all'unanimità l'intesa che la chiusura delle superiori fosse da ora in poi l'ultima alternativa. Parliamo di impegni nero su bianco, a partire dal potenziamento del tracciamento nelle scuole. Se si prende un impegno di fronte all'intero governo, mi aspetto che poi sia rispettato".