Pubblicato il: 06/01/2021 alle 10:32
L' entusiasmante cammino che ha portato alla proposta di Claudio Signorile di Mezzogiorno Federato, sta iniziando con una serie di webinar monotematici che affrontano argomenti interessantissimi che rappresentano un vero e proprio programma di governo.
Si passa infatti dal progetto infrastrutturale alla banda larga, dai distretti industriali e agricoli alla formazione, dalla cultura al turismo.
Si punta a formare una diversa classe dirigente e una generazione di meridionalisti militanti.
Mai come in questo momento storico il progetto ARGE Sicilia, dell'architetto Pier Paolo Maggiora, sembra attuale e attuabile.
Se infatti prima il progetto poteva sembrare troppo ambizioso e poco realizzabile, in primis per la scarsezza delle finanze, oggi, se solo ci fosse una volontà politica che però non esiste, il progetto ARGE avrebbe la copertura economica necessaria e in capo ad un quinquennio, si potrebbero vedere realizzate quelle opere infrastrutturali, primo fra tutte il Ponte sullo Stretto, che risultano indispensabili per vincere le sfide che il contesto euro-mediterraneo impone.
Il Recovery Fund offre all'Italia una occasione storica irripetibile per il finanziamento di un'opera pubblica così strategicamente importante qual è il Ponte sullo Stretto, tanto importante che dovrebbe fruire delle stesse procedure speciali in deroga come avvenuto per il ponte Morandi.
E non ci si venga a dire che il tunnel è meglio del Ponte, esso rappresenta l'ennesimo tentativo di perdere tempo e rallentare fino allo sfinimento il cammino delle infrastrutture in Sicilia, ed è paradossale che a fare queste inutili e gravi proposte siano proprio viceministri e ministri siciliani.
Bisogna andare avanti senza tentennamenti e se certi individui o certi partiti ideologicamente contrari al Ponte dovessero ancora mettere il bastone fra le ruote, allora sarà il caso di intavolare delle trattative dirette con Bruxelles, facendo pesare la posizione geopolitica nel Mediterraneo e la storia millenaria della Sicilia.
Per questo vediamo con favore e riponiamo molte aspettative sul progetto Mezzogiorno Federato, proprio per raggiungere quella unità tra le regioni del Sud, per una strategia condivisa che comprenda ideali e progetti comuni di sviluppo, e soprattutto che sappia battersi al tavolo del Recovery Fund, per non subire l'ennesima ingiustizia da parte di un governo che non sembra nascondere simpatie nordiste.
Occorre dimostrare al governo e soprattutto al Parlamento e a tutto il Paese che solamente attraverso lo sviluppo del Sud, l'Italia potrà ritrovare giustizia, equità sociale e sviluppo economico, così come l'Europa riuscirà ad essere presente nel Mediterraneo, area in cui si gioca e si giocherà nei prossimi decenni una partita storica nello scacchiere internazionale.
Sta a noi impegnarci in questa battaglia che ci vede protagonisti e testimoni del rinnovamento e del cambiamento verso un meridione coeso, libero e prospero.
Salvatore Giunta
Consigliere Nazionale
Unità Siciliana LE API