Pubblicato il: 11/01/2021 alle 17:05
La velocista siciliana Alice Mangione sogna le Olimpiadi di Tokyo 2021, che si terranno questa estate tra Luglio e Agosto. Ciò che divide l'atleta nata a Niscemi dalle prossime Olimpiadi è un tempo di solo 1 secondo e 20. Dopo aver stabilito il record personale nella sua specialità – i 400m- di 52''.70 lo scorso Agosto a Padova, il quale gli è servito a conquistare il titolo di campionessa italiana.
“Le mie emozioni questa estate dopo la vittoria ai campionati italiani assoluti di Padova erano al massimo – afferma la velocista siciliana -. È stata una stagione davvero strana, considerando il lockdown e quant'altro. Basti pensare che ho preparato questa gara un po' a casa, arrangiandomi con dei pesi e attrezzi vari per svolgere degli allenamenti funzionali, e a partire da Maggio ho avuto l'opportunità di rientrare ad allenarmi in pista. Però nonostante tutto ce l'ho fatta”.
Alice Mangione nasce nel 1997, fin da piccola fa sport, inizialmente pratica danza classica e successivamente grazie ad una competizione di corsa campestre ai tempi delle scuole medie si avvicina alla corsa. A 12 anni partecipa alla sua prima gara di velocità, gli 80 metri, e comincia a collezionare alcune vittorie, ma non allenandosi veramente e vivendo con l'atletica un rapporto di odio e amore, dove evidentemente ha prevalso quest'ultimo. Due anni dopo decide di prendere la corsa seriamente, infatti si trasferisce a Palermo per allenarsi e al contempo frequentare il liceo. Da qui in poi colleziona altre vittorie, per l'esattezza due titoli italiani giovanili e poi ci ritroviamo ad oggi con la conquista di questo nuovo titolo nazionale.
Il 2021 rappresenta un anno molto importante per l'atleta di Niscemi, poiché c'è un sogno da incoronare e realizzare, anzi due come spiega meglio Alice Mangione: “A Febbraio mi laureo in Scienze motorie, ma soprattutto lo stesso mese parteciperò ai campionati italiani per cercare di realizzare il mio sogno di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Sono già usciti i tempi minimi per qualificarsi, in particolare per la mia specialità occorre fare un tempo di 51''50. Sembrano pochi visti così ma 1 secondo e 20 di differenza dal mio record personale fanno la differenza. Mi sto allenando e credo che non è impossibile”.
Infine Mangione ha spiegato cosa significa per lei correre e perché lo fa: “Per me correre significa tanto, mi libera. Quasi non si può spiegare. Mi serve per rilassarmi, per sfogarmi e mi aiuta molto anche con l'università”.(Filippo Calascibetta, Gds)