Pubblicato il: 13/01/2021 alle 13:48
A partire dalle 14 di oggi a Gela, l’attivazione della zona rossa sarà accompagnata da ulteriori restrizioni previste con un’ordinanza emanata dal sindaco Lucio Greco. Chiuderanno per una settimana parrucchieri, barbieri e centri estetici; studi professionali, legali e di consulenza; imprese che operano nell’ambito dell’edilizia privata e impiantistica.
Rimarranno invece chiusi fino al 31 gennaio, cimiteri, ville comunali, giardini pubblici, fiorai, mercati comunali alimentari e non alimentari, asili nido, ludoteche, attività rivolte all’infanzia e centri sportivi. Sono sospese le scuole di ballo, di danza, di musica e recitazione. L'attività motoria e quella sportiva individuale è consentita solo nei pressi della propria abitazione. “Si tratta di decisioni – ha affermato Greco nel corso di una conferenza stampa – che sono stato costretto a prendere perché la situazione è grave e delicata. Mi farò carico di chiedere, insieme agli altri sindaci che stanno vivendo questa situazione e alle associazioni di categoria, che vengano riconosciuti i dovuti ristori”. Attualmente a Gela vi sono complessivamente 825 casi di Coronavirus. Tra i contagiati 789 sono ai domiciliari, 36 i ricoverati e i decessi sono stati 32. “La curva – ha detto Greco – si è alzata vertiginosamente durante le feste. L’impennata si è registrata a causa di feste e festini, cene e cenette, pranzi e pranzetti. Tutto è legato al fatto che è aumentato il numero dei trasfertisti, alla carenza di strutture sanitarie, di strutture ricettive per ospitare persone in quarantena, carenza di forze dell’ordine e vigili urbani. Quella gelese è una società fragile, indisciplinata e priva del senso civico. Questa non a caso è la capitale dei giovani impegnati in attività illecite, la città che in provincia ha il più alto tasso di dispersione scolastica e non è un caso, proprio legato alla mancanza di rispetto delle regole, che sia anche la capitale dell’abusivismo edilizio. Nei prossimi giorni vi saranno controlli a tappeto perché non possiamo più scherzare e giocare. Siamo stati noi con questi comportamenti a determinare questa situazione”.