E'ora di intervenire per i lavoratori e per la cittadinanza. Le nuove disposizioni sul distanziamento sociale (stabilite dai Dpcm da un anno) consentono solo un numero limitato di clienti all'interno dei locali degli uffici postali. Di contro, purtroppo, le attese dei clienti per l 'erogazione del servizio sociale, si sono obbligatoriamente trasferite all'esterno della stmttura, con notevoli disagi. Sono sotto gli occhi di tutti le lunghe attese fuori dagli uffici postali con il concreto pericolo di contatto, per il mancato distanziamento, che mette a serio rischio di contagio, cittadini e operatori. La conseguenza , anch'essa visibile, caos, litigi frequenti e continua emergenza con la presenza, quando è possibile, delle forze dell'ordine. Le tensioni e le lunghe attese si ripercuotono, ovviamente, nei confronti dei lavoratori delle Poste. Quest'ultimi sono costantemente insultati e rischiano, a volte, l'incolumità fisica. Il rimballo di responsabilità, tipico costume italiano, la fa da padrone! Tutti conoscono il problema , nessuno risponde. Addirittura , qualche solerte amministratore comunale voff ebbe contestare, attribuendone la responsa bilità dell'assembramento estemo, al direttore dell 'ufficio. La cisl, insieme ad altre organizzazioni sindacali, ha più volte denunciato il DELICATISSIMO problema ma poche sono le risposte.
Per non tergiversare 3 sono le soluzioni che risolverebbero i problemi.
– Ampliare apertura di spo1telli- con più impiegati ;
– Vigilanza o figura che possa gestire il caos all'ingresso degli uffici;
– Riapertura di uffici postali che l 'azienda ha deciso di chiudere.
Non sono neanche ba stati, e per questo li ringraziamo, gli intervenuti di autorevoli esponenti politici di quasi tutti gli schieramenti, atti a sollecitare la risoluzione del problema .
Infine, abbiamo sollecitato, in alcune province, l'intervento della Prefettura per contribuire alla soluzione del problema .
IL SEGRETARIO REGIONALE SLP-CISL
Giuseppe Lanzafame