Le carenze di cui soffre l’ospedale di Gela, da ora in poi saranno al centro di un tavolo permanente del quale faranno parte esponenti politici, esponenti della sanità nissena ma anche semplici cittadini. L’iniziativa è nata dopo un incontro richiesto dal Comitato “Sos Vittorio Emanuele” rappresentato dai coordinatori Luciana Carfì, Filippo Franzone e Franco Tilaro. Il tavolo permanente avrà il compito di affrontare e apportare le più opportune e adeguate soluzioni alle rivendicazioni del Comitato. Si tratta di una sorta di strumento di monitoraggio continuo ed efficace. “Tutti i nodi stanno venendo al pettine con questa emergenza Covid”, ha affermato il deputato gelese del Movimento Cinque Stelle Nuccio Di Paola. “Nel corso dell’incontro – ha spiegato Di Paola – si è parlato non solo della gestione dell’emergenza Covid dal punto di vista sanitario ma anche del centro di salute mentale, dell’Utin e della carenza di personale all’interno del nostro ospedale. Abbiamo quindi proposto al sindaco Lucio Greco di istituire un tavolo permanente perché proprio in questa fase dobbiamo monitorare tutti insieme, passo dopo passo, i vari impegni che vengono presi dall’Asp. Da parte nostra ci sarà piena disponibilità”.
“Siamo contenti – ha aggiunto Filippo Franzone, rappresentante del <Comitato Sos Vittorio Emanuele> – che il sindaco voglia istituire un tavolo permanente per poter meglio affrontare periodicamente le problematiche dell’ospedale di Gela però rimangono irrisolti alcuni problemi. Per quanto riguarda i posti letto, Gela è la prima città in Sicilia per carenza di posti letto: ne mancano 84. Questo ha permesso a causa del Covid di acuire la mancanza di posti letto. Mancano anche personale ed in particolare medici e infermieri e la struttura ospedaliera non riesce a far fronte a tutte le emergenze perché l’ospedale di Gela non è solo un ospedale Covid ma si occupa anche di altre emergenze. Bisognava potenziare il nosocomio gelese prima del Covid per metterlo nelle condizioni sia di affrontare la pandemia che le altre malattie e invece continuiamo ad avere un ospedale che continua ad avere carenza di personale. Quasi tutti i reparti presentano delle criticità. Noi speriamo che mediante questo tavolo queste criticità si risolvano. Non è possibile che l’Asp in questo momento preferisca pagare la migrazione passiva in altre province piuttosto che investire nel territorio gelese”.