Pubblicato il: 13/02/2021 alle 10:14
Riteniamo doveroso intervenire sulla recente elezione del Presidente del Consiglio Comunale, nella persona di Peppe Cigna, Capogruppo consiliare di Intesa Civica, perché le recenti polemiche sollevate da alcuni consiglieri comunali eletti nella lista “Paese che Sarà”, a guida Pd, poi transitati all’opposizione con l’adesione a partiti del Centro-destra (Diventerà Bellissima ed Udc) , non rendono onore alla verità né tantomeno lasciano intravedere percorsi di futuro credibili per il Paese, oggi più che mai bisognevole di grande coesione sociale e di un’istituzione comunale pienamente rispondente alle drammatiche esigenze del momento. Oggi come non mai, a Roma come in periferia, la politica è chiamata ad un supplemento di impegno e responsabilità che non può essere pregiudicato da egoismi di parte o da strumentali e devianti rappresentazioni di quanto accaduto. Non si tratta di cambiare posizione né di rinunciare alle proprie idee e valori, ma piuttosto di saperli declinare con responsabilità nella complessa e difficile situazione attuale. E, quindi, proprio per evitare pretestuose mistificazioni della realtà, occorre fare riferimento a quanto realmente successo.
Il Consiglio Comunale, insediatosi circa 4 anni fa, risulta oggi caratterizzato da un’articolazione di rappresentanze politiche decisamente mutata rispetto alla originaria configurazione, soprattutto per la continua ricerca di nuove collocazioni da parte dei consiglieri comunali eletti nella lista di maggioranza. Pertanto, l’Assise Consiliare é stata fortemente condizionata da continui cambiamenti di equilibri politici che ne hanno pregiudicato il buon funzionamento, impedendone finanche l’elezione del relativo Presidente per circa un anno e mezzo. Noi, eletti nella lista Intesa Civica, a differenza di altri gruppi consiliari, abbiamo sempre mantenuto, assieme a Peppe Cigna, la nostra unità d’intenti cercando di portare avanti, anche nei momenti di forte conflittualità, un’azione di opposizione orientata alla ricerca di un confronto che, anche nel distinguo di posizioni diverse, perseguisse sintesi positive. Il nostro no ed il nostro si non sono stati mai resi per partito preso, ma piuttosto sono stati sempre preceduti da un confronto e da proposte di emendamenti che hanno animato il confronto consiliare. Condotta, quest’ultima, mai praticata da chi, ieri in maggioranza e oggi all’opposizione, si è sempre limitato a notificare al Consiglio Comunale, senza le adeguate argomentazioni personali, documenti redatti in altra sede e riportanti gli umori degli untori di turno. Lo stesso Consiglio Comunale, incappato nel 2019 in un ingiustificato scioglimento, deve oggi la sua sussistenza sopratutto al caparbio impegno del Consigliere Cigna che, assieme a tutti noi eletti in Intesa Civica ed ai consiglieri Cocita e Scarlata, ha supportato tutto il lavoro istruttorio curato dagli avvocati patrocinanti il ricorso al Tar a cui si deve il ripristino del Consiglio Comunale democraticamente eletto. Dove erano e cosa facevano in tale circostanza i 2 consiglieri comunali Mariangela Castellano e Filippo Cianci, in ultimo approdati in Diventerà Bellissima? Erano totalmente silenti e rappresentati in Giunta dall’architetto Barbara Castellano, che di lì a poco avrebbe perso ancora una volta l’incarico assessoriale per il venir meno del rapporto fiduciario con il Sindaco, con la conseguente fuoriuscita degli stessi dalla maggioranza. Nella seduta del 5 febbraio il Consiglio comunale è riuscito finalmente a raggiungere quella maggioranza di voti segreti necessaria per l’elezione del Presidente nella persona di Peppe Cigna che adesso, come in passato, ha sempre esercitato il proprio mandato con impegno, dedizione e competenza a difesa degli interessi del Paese e soprattutto delle prerogative del Consiglio Comunale. Chi meglio di lui, nell’attuale impasse dell’organo consiliare, avrebbe potuto assicurare quell’equilibrio e quella esperienza necessaria per esercitare la funzione richiesta nella maniera imparziale che si addice al Presidente del Consiglio Comunale? Ci si meraviglia che abbia potuto ricevere anche qualche voto da parte di qualche consigliere di maggioranza e si grida allo scandalo? Ma se realmente avessimo voluto fare un accordo, guardando agli interessi di parte, il nostro candidato non avrebbe dovuto avere tutti i voti dei consiglieri di maggioranza e noi presenze in Giunta rispondenti al peso della nostra consistente rappresentanza consiliare? Niente di tutto questo è avvenuto! Beh, allora, forse c’è da rilevare che, alla fine, essendo stata avvertita da posizioni diverse la necessità di riavviare il buon funzionamento del Consiglio Comunale, la credibilità e l’affidabilità dei candidati, a prescindere dalle diverse appartenenze, ha fatto certamente la differenza. Questi sono i fatti, tutto il resto è pretestuosa polemica che mal cela il livore e la disperazione di chi, in maggioranza prima ed all’opposizione oggi, continua a seminare zizzania ed odio raccogliendo soltanto tempesta! Insomma, è proprio il caso di dire, chi è causa del suo mal pianga sé stesso!
F.to i consiglieri comunali
– Daniele Pirrello
– Salvatore Letizia
– Simona Bennici