Pubblicato il: 24/02/2021 alle 22:49
Un’intesa attività stromboliana con emissione di una fontana di lava, che supera i 400 metri d’altezza, è in corso da due bocche aperte all’interno del cratere di Sud-Est dell’Etna, con emissione di cenere di lavica. E' presente una colata che si dirige verso la desertica Valle del Bove.
Il fenomeno parossistico, il sesto dal 16 febbraio scorso, è monitorato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania che aveva preannunciato questa mattina di attendersi uno scenario con «attività vulcanica caratterizzata da degassamento e continua attività esplosiva dai crateri sommitali con eventuale formazione di nubi di cenere ed effusione lavica».
Scenario che puntualmente si è verificato con il vulcano che è tornato a dare spettacolo grazie anche all'ampia visibilità data dall'alta pressione atmosferica di questi giorni. Allo spettacolo fa però da contraltare la cenere lavica che continua a cadere nei paesi etnei creando disagi e danni.
L’ampiezza media del tremore vulcanico mostra valori elevati con tendenza all’incremento. La localizzazione della sorgente è nell’area del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2.700 metri sul livello del mare.
Anche l’attività infrasonica risulta parecchio sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi ed è localizzata nel cratere del Sud-Est.