Avrebbe seminato il panico in città svaligiando appartamenti, attività commerciali e auto in sosta. Nel novembre del 2019, si introdusse nell’appartamento di un’avvocatessa impossessandosi di vari oggetti di valore, come un anello di fidanzamento con diamanti, collane e orecchini in oro e perle. Poi nel gennaio 2020 entrò nuovamente in azione e successivamente avrebbe compiuto altri furti tra i mesi di aprile, maggio e giugno. Si tratta di Davide Ferracane, un ventenne di Gela che ieri è stato condannato dal Gup Marica Marino a 5 anni di reclusione, così come richiesto dal Pm Luigi Lo Valvo. Il giovane, sarebbe stato incastrato dalle immagini delle telecamere dei privati posizionate nei luoghi in cui sarebbe entrato in azione. Una prima misura cautelare, agli arresti domiciliari, venne emessa nei confronti del giovane, alla fine del mese di luglio dello scorso anno. Nonostante si trovasse ai domiciliari, Ferracane evase per andare a compiere altri furti. A metà agosto, nei suoi confronti è stata emessa un’altra misura cautelare che lo ha portato dritto in carcere. A distanza di pochi mesi dal suo arresto, per Ferracane è arrivata una sentenza di condanna. Durante l’udienza di ieri, ha ammesso le sue responsabilità e ha dichiarato di aver agito a causa del suo stato di indigenza. Gli inquirenti oltre ad averlo incastrato grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza, avevano in loro possesso delle impronte digitali e altri elementi analizzati dai Ris di Messina. Agiva sempre da solo (in un solo caso con un minore), con il volto scoperto e avrebbe dimostrato delle vere e proprie doti da acrobata arrampicandosi nei tubi del gas. E’ accusato di aver rubato nelle auto in sosta sul lungomare, in un centro di analisi, in una cartolibreria e in qualche appartamento. Lo scorso gennaio è stato raggiunto in carcere da un’altra misura cautelare sempre con l’accusa di furto e danneggiamenti.