Pubblicato il: 30/03/2021 alle 08:16
Terremoto all'assessorato alla Sanità. I carabinieri del comando provinciale e del Nas hanno notificato tre provvedimenti di arresti domiciliari a una dirigente generale della Regione e a due suoi collaboratori. Avrebbero falsificato i dati sul Coronavirus in Sicilia e sono accusati di vari episodi di falso materiale e ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Gli arresti domiciliari sono scattati per Maria Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico, per il funzionario Salvatore Cusimano, e per Emilio Madonia, dipendente di una ditta che si occupa dei flussi informatici dell’assessorato. Indagato l'assessore alla Salute Ruggero Razza, al quale è stato notificato un invito a comparire e sono stati sequestrati i telefoni cellulari. Sul suo conto però, specificano gli investigatori non emerge "compendio investigativo grave", ma "è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del DASOE".
Pesanti le accuse nei confronti dei tre arrestati. In sostanza, i coinvolti avrebbero alterato i dati sulla pandemia (modificando il numero dei positivi e dei tamponi) diretti all'Istituto Superiore di Sanità, condizionando i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus. I numeri, dunque, sarebbero stati nascosti per mantenere l’indice sotto i livelli di guardia.
Il provvedimento è stato chiesto dal procuratore facente funzione di Trapani Maurizio Agnello e dalle sostitute Sara Morri e Francesca Urbani. L'inchiesta nasce dalla scoperta che in un laboratorio di Alcamo, nel Trapanese, dove erano stati forniti dati falsati su decine di tamponi. I pm hanno avviato accertamenti che sono arrivati all'assessorato regionale. Diverse intercettazioni confermerebbero l'alterazione dei dati inviati all'iss. L'inchiesta ora travolge l'assessorato nel pieno della pandemia, un terremoto che avrà inevitabilmente conseguenze nella gestione dell'emergenza in Sicilia.
Sono una quarantina gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma da novembre, l’ultimo dei quali risale al 19 marzo 2021. Nel corso delle indagini sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non solo. Acquisiti inoltre dati informatici dai server dell’assessorato Regionale alla Salute e del Dipartimento finito nel mirino degli investigatori.