Pubblicato il: 18/04/2021 alle 11:56
I numeri non sono ancora così buoni da abbattere le restrizioni ed è presto per togliere il coprifuoco», dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervistato dalla Stampa. Ma è fiducioso e assicura che le riaperture sono «irreversibili: non dovremo più temere di dover chiudere», visto che la campagna vaccinale avanza. Sileri invita a non correre sul coprifuoco e aggiunge che portare l'R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà alleggerimenti. Ma ora l'incidenza nei contagi è ancora alta. Tre possibilità per ottenere il pass: la vaccinazione, un tampone nelle ultime 48 ore oppure l'aver avuto il covid nei sei mesi precedenti.
«Le riaperture – aggiunge – erano previste per l'1 maggio, cambia poco anticiparle al 26 aprile. Non si può parlare di vittoria o di sconfitta di qualcuno. Serviranno attenzione e gradualità nell’allargare le maglie perché con aperture avventate, senza sufficienti controlli, rischiamo di fare passi indietro. Ma voglio ripeterlo: non torneremo più alle chiusure». Sulle ripercussioni sul sistema sanitario di un eventuale aumento del rischio, Sileri sottolinea che «l'incidenza dei contagi è sempre più bassa, caleranno i posti occupati nelle terapie intensive e inizieremo presto a vedere l’effetto dei vaccini sui ricoveri degli over 80. Per avere un calo del numero dei morti, invece, servirà almeno un altro mese».
Il rischio è stato calcolato con buonsenso scientifico e la programmazione è basata sull'andamento dei numeri. Inghilterra e Israele si sono mosse con le nostre stesse tempistiche: perché – conclude il sottosegretario alla Salute – non dovremmo vedere gli stessi risultati che loro hanno oggi?».
Da lunedì 26 aprile, infatti, il governo guidato da Mario Draghi avvia «l'operazione riaperture», seppur graduale e con una serie di regole ancora da mantenere. Torna pienamente operativo il cosiddetto sistema semaforo, quindi torna la zona gialla nelle regioni a minor rischio e con una serie di parametri (alcuni nuovi rispetto ai criteri precedenti) nel rispetto delle norme. Resta, però, la chiusura per tutti dalle 22 alle 5, con il coprifuoco.
Aspettando il giallo, nell’Italia a colori da lunedì 19 a domenica 25 aprile, le regioni in zona arancione sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, la provincia autonoma di Bolzano e la provincia autonoma di Trento. Le regioni in zona rossa, invece, sono: Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta.(Gds.it)