Pubblicato il: 19/05/2021 alle 17:15
Un dipendente pubblico nisseno, assistito e patrocinato dall’avvocato Massimo Francesco Nemola, avrebbe contratto debiti per circa 100 mila euro a causa delle precarie condizioni di salute degli anziani genitori, a cui dava assistenza, e, soprattutto, ad una ludopatia di cui era affetto da diversi anni e che lo aveva portato a lasciare nelle sale da gioco decine di migliaia di euro. Da qui la decisione di rivolgersi al tribunale di Caltanissetta, con l'ausilio dei commercialisti Michele Martorana e Fabrizio Scalabrino, affinchè potesse essere omologato il piano del consumatore redatto dall'Organismo di composizione della crisi.
Il dipendente, esausto da questa condizione, che aveva reso impossibile la prosecuzione di una vita dignitosa, ha chiesto l'adesione ad una delle procedure previste dalla legge sul sovraindebitamento e l'Organismo di composizione della crisi nominato dott. Bumbolo ha presentato un piano del consumatore che prevedeva il pagamento del 40% dei debiti in 120 mesi. Il giudice del Tribunale di Caltanissetta, Ester Rita Difrancesco, accogliendo le tesi della difesa rappresentata dall’avvocato Nemolo, verificata la sussistenza di tutti i requisiti di legge, ha omologato il piano e disposto la falcidia di circa il 60% dei debiti.
Il risultato è che dei 100 mila euro circa di debiti contratti, il dipendente pubblico ne pagherà appena 40 mila in 10 anni, potendo nuovamente contare su una ritrovata serenità nella propria vita. Il sovraindebitamento è, molto sinteticamente, la condizione in cui viene, suo malgrado, a trovarsi il debitore che ha una evidente sproporzione tra i redditi percepiti e i debiti contratti.E' ovviamente necessario che detta condizione di indebitamento sia stata dettata non dall'imperizia o dalla colpa del debitore, bensì dal verificarsi di eventi sopravvenuti o imprevedibili.