Tra le tante diete che provengono dal nuovo continente, c’è quella “dei tre giorni”, definita anche dieta Birmingham. Come suggerisce il nome, lo schema settimanale che propone prevede:
3 giorni consecutivi in cui seguire un preciso regime alimentare di dieta;
4 giorni “di pausa” in cui puoi mangiare normalmente.
Questo sistema va poi ripetuto per massimo 3-4 settimane. Nei tre giorni sono previsti tre pasti (colazione, pranzo, cena) che complessivamente comprendono tutti e tre i macronutrienti, anche se in proporzioni differenti: ad esempio sono poco presenti i cereali, molto di più verdure, frutta e proteine.
Il fatto di non imporre uno schema rigido su tutta la settimana ma solo su tre giorni può aiutare a renderla più sostenibile: fuori il dente (i tre giorni restrittivi) fuori il dolore. Uno dei motivi per cui una dieta fallisce è che richiede troppa fatica mentale: seguire pasti prestabiliti in quantità precise ogni giorno senza poter scegliere, nel pratico, non è per tutti. In questo caso, invece, i giorni di pausa potrebbero anche essere utili per “lasciare la corda” e non dover controllare minuziosamente quanto mangiare.
Esempio di menù della dieta dei tre giorni:
Primo giorno
Colazione: mezzo pompelmo, 1 fetta di pane tostato con 1 cucchiaio di burro di arachidi, caffè o tè
Pranzo: 125 g tonno al naturale, 1 fetta di pane tostato, caffè o tè
Cena: 90 g di carne a scelta, 250 g carote, 1 mela, 125 g gelato
Secondo giorno
Colazione: 1 uovo sodo, 1 fetta di pane tostato, caffè o tè
Pranzo: 250 g formaggio in fiocchi, 5 cracker salati, tè o caffè
Cena: 2 wurstel, 250 g di broccoli, 125 g di carote, mezza banana, 125 g gelato
Terzo giorno
Colazione: 1 fetta di pane tostato, 1 uovo sodo, tè o caffè
Pranzo: 40 g formaggio gruviera, 5 cracker salati, 1 mela, caffè o tè
Cena: 250 g tonno, 250 g carote o barbabietole, 250 g cavolfiore, 250 g melone o kiwi, 125 g gelato