In Sicilia montano polemiche e proteste in diversi comuni dell'isola, da Cefalù (Pa) a Niscemi(Cl), contro il piano di riordino della rete ospedaliera, predisposto dalla Regione e che recepisce il decreto Balduzzi.
Il piano ha ottenuto nei giorni scorsi l'ok da Roma, ma i contenuti, illustrati ai manager della sanità e ai sindacati dei lavoratori, stanno scatenando un vespaio di reazioni: sono previsti tagli di pronto soccorso, chiusura di reparti e la riduzione di posti letto in alcuni ospedali.
Nei prossimi giorni, l'assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, presenterà il piano in commissione Sanità dell'Assemblea ma il percorso si preannuncia in salita: alcuni esponenti della maggioranza ma soprattutto le opposizioni annunciano barricate.
Mobilitazioni e proteste sono già in corso in alcuni comuni. A Niscemi, abitato da 28 mila anime, il sindaco Franco La Rosa ha occupato il pronto soccorso del Suor Cecilia Basarocco, trasferendo i suoi uffici nei locali come atto simbolico.
A Cefalù, invece, amministratori e cittadini della cittadina normanna, dei comuni della Madonie, già colpiti dalla chiusura di alcuni punti nascita, e del messinese hanno organizzato assemblee per dire ‘no' al ridimensionamento dell'ospedale Giglio di Cefalù, che con la riforma sarà ‘declassato' a semplice ospedale di base.