Pubblicato il: 05/07/2021 alle 15:49
Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, i vaccini Pfizer e Moderna sono efficaci nel prevenire le infezioni al 91% con due dosi e all'81% dopo una dose. La carica media virale era inferiore del 40% nei partecipanti parzialmente o completamente vaccinati rispetto ai partecipanti non vaccinati, il rischio di sintomi febbrili era inferiore del 58% e la durata della malattia era più breve. Cosa cambia con le varianti? Una sola dose di vaccini ha minore efficacia nel proteggere dalla variante Alfa anche se ha un'efficacia dell'80% dal prevenire forme gravi della malattia. Per quanto riguarda le forme lievi, dopo la prima dose la protezione va dal 50-60% di AstraZeneca al 70-75% di Pfizer.
Contro la variante Alfa, attualmente dominante in Italia, c'è un livello di protezione dalla malattia e dall'infezione del 90-95% con Pfizer e Moderna e del 70-75% con AstraZeneca. Le cose cambiano leggermente con la variante Delta: la protezione con i vaccini Pfizer e Moderna scende all'85-90%, con AstraZeneca al 65-70%. Con una dose soltanto, nei confronti della Delta, Pfizer arriva appena al 30% di efficacia e AstraZeneca al 20%.
I vaccinati corrono il rischio di infettarsi ma raramente si aggravano, lo dimostrano i dati inglesi dove il numero dei contagi è schizzato in alto mentre i ricoveri e i decessi sono rimasti molto bassi.
Prima dell'avvento della variante Delta, i casi di infezione tra vaccinati erano molto pochi. Adesso le cose sembrano essere cambiate ma non ci sono molti dati a supporto: è probabile che si possa essere contagiosi anche da vaccinati ma meno rispetto a un non vaccinato. Con la variante Delta, chi non è vaccinato ha zero di protezione, chi ha fatto una dose è protetto al 20-30%, chi è guarito al 60-70%, chi ha fatto due dosi di vaccino è al 70-80% e chi ha fatto la malattia e poi il vaccino probabilmente è al 90%.(Gds.it)