Trent’anni fa il mercantile Vlora approdava al porto di Bari. Le immagini di quel vecchio scafo, quasi soffocato dal suo carico umano di ventimila profughi albanesi, non possono non rimandare – oggi -alla disperazione degli oltre seicento afghani ammassati nella stiva di un aereo militare statunitense, appena decollato da Kabul in mano al movimento talebano. Il disastro umanitario dell’Afghanistan rivendica a sé una responsabilità morale delle forze politiche e militari occupanti, le quali saranno chiamate a salvaguardare il diritto di protezione internazionale, sancito dalla Convenzione di Ginevra (1951) e garantito dall’articolo 18 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
E così, mentre la politica internazionale avanzi proposte diplomatiche soddisfacenti affinché vengano custoditi i diritti umanitari, gli enti locali e la società civile, in virtù dello spirito del principio di sussidiarietà, possono dare concretamente un contributo responsabile e solidale alla causa afghana. Il Partito Democratico ha lanciato una mobilitazione straordinaria, promuovendo una raccolta di fondi in favore delle associazioni impegnate per la tutela dei diritti umani e chiedendo a chiunque ne abbia la possibilità un supporto concreto nelle attività di accoglienza ed assistenza.
Il Circolo Guido Faletra parteciperà convintamente a questa mobilitazione e nei prossimi giorni organizzeremo una raccolta fondi, unitamente ad un momento di riflessione sulla situazione afghana. Anche i Comuni stanno facendo la loro parte: Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato per l’Immigrazione A.N.C.I., ha inoltrato un documento ai Ministeri dell’Interno e della Difesa nel quale i sindaci, in accordo con Prefetture e Questure, propongono di ampliare la rete SAI – Sistema di accoglienza e integrazione – affinché un congruo numero dei posti, previsti nei progetti territoriali di ospitalità, sia destinato ai collaboratori afghani che rischiano vendette politiche nel loro Paese, alle loro famiglie, alle donne e ai minori.
In attesa di una risposta governativa, non sono mancate le disponibilità di accoglienza da parte dei Comuni italiani: da Milano a Roma, i sindaci stanno adeguando risorse e strutture in un’ottica solidale. In tale cornice, il Comune di Caltanissetta, che aderisce alla Rete SAI, potrebbe dare un piccolo segno di solidarietà, attivando la sua posizione di collaborazione tramite i canali istituzionali appropriati. Non solo, ma l’eventuale azione solidale della Giunta Comunale potrebbe avviare nel territorio una sana campagna di sensibilizzazione sui temi del diritto di asilo internazionale e di protezione dei rifugiati.
Il Circolo Pd “G.Faletra” si propone di innescare un dialogo proficuo con l’Amministrazione comunale, con le forze politiche cittadine, con Prefettura e Questura, con le associazioni impegnate nel campo delle attività di accoglienza e di integrazione affinché si possa pervenire ad una decisione comune e che ottemperi ai principi della nostra Costituzione.