Pubblicato il: 24/08/2021 alle 17:04
Si è difeso oggi dinanzi al gip del tribunale di Agrigento, Luisa Turco, il trentenne nisseno A.B., arrestato qualche giorno fa dalla polizia di Agrigento per atti persecutori e maltrattamenti nei confronti della compagna. Il giovane, qualche giorno fa, si era recato a San Leone dopo che la ragazza, una diciannovenne, aveva postato una foto su facebook. La diciannovenne, infatti, a seguito dei litigi con il compagno si era recata in villeggiatura insieme alla loro bambina, alla madre e al compagno di quest'ultima. Il giovane, una volta scoperta la località dove si trovava, si era recato da lei.
"Mi sono recato a San Leone per vedere mia figlia – ha spiegato al gip il giovane difeso dall'avvocato Davide Schillaci – e una volta lì io e la mia compagna abbiamo litigato. In quella occasione mi aveva denunciato. Nonostante questo lei stessa qualche giorno dopo si è fatta risentire chiedendomi di andare da lei perchè voleva vedermi. In quella occasione, alla presenza dei carabinieri, c'è stato uno scontro con la madre. Perché la mia ex compagna vorrebbe tornare con me ma sua madre e il compagno, che è un carabiniere, ostacolano la nostra relazione. E così, se in un primo tempo la mia compagna mi ha detto che stava andando a prendere nostra figlia per tornare con me, subito dopo, convinta dalla madre, ci ha ripensato.
A quel punto – ha ricostruito il trentenne – i carabinieri hanno detto che visto che la bimba non stava bene era meglio se facevo ritorno l'indomani. Cosa che ho fatto la mattina del giorno dopo. Poiché non avevo il telefono con me, per non creare ulteriori liti o problemi, ho aspettato che passasse una pattuglia delle forze dell'ordine per chiedere loro di far scendere la mia compagna con mia figlia. Poco dopo una voltante della polizia è effettivamente passata e li ho fermati, anche se non sapevo che erano lì perché chiamati dal compagno della madre di lei. Una volta saliti nell'abitazione i poliziotti hanno verificato che la mia compagna e mia figlia non erano lì e sono stato arrestato per atti persecutori". Questa la versione del giovane che adesso è in attesa dell'esito della convalida dell'arresto alla quale il suo legale si è opposto. Il giovane attualmnte è ai domiciliari. Il Pm Antonella Pandolfi ha chiesto la conferma dei domiciliari, misura alla quale l'avvocato Davide Schillaci si è opposto. Nelle prossime ore sarà sciolta la riserva. Al giovane viene contestato il reato di maltrattamenti ma non quello di stalking.