Dopo due anni di studio del francese 12 alunni della 3B del Linguistico dell’Istituto “Luigi Russo” di Caltanissetta dovranno abbandonare lo studio di questa lingua perché, a quanto sembra, il provveditorato non avrebbe erogato i fondi necessari per assumere un docente di francese e dunque garantire l’insegnamento per i prossimi anni. I ragazzi non potranno così conseguire la certificazione linguistica Esabac, che avrebbe permesso loro di iscriversi anche in università francesi. Alle famiglie dei 12 alunni sono state prospettate tre diverse soluzioni che dovranno valutare in fretta, prima dell’inizio della scuola.
“Gli alunni – spiegano i genitori in una nota al Provveditorato – hanno studiato per 2 anni le seguenti lingue straniere: inglese, francese e tedesco. Il dirigente scolastico ha chiesto di scegliere tra varie opzioni:
-“migrare” nella classe 3 A del medesimo Istituto (già numerosa per numero di alunni) per continuare lo studio del Francese accanto all’Inglese ed allo Spagnolo (lingua mai studiata fino ad ora) e rinunciare allo studio del Tedesco;
-rimanere nell’attuale classe, rinunciare (per mancanza di fondi dell’USR/Ministero) allo studio del Francese ed iniziare lo studio di una nuova lingua, lo Spagnolo (che gli altri compagni di classe hanno già studiato nei 2 anni precedenti);
-traferirsi ad altro Istituto scolastico cittadino dove proseguire lo studio del Francese, andando ad aumentare il numero di alunni di altre classi.
Le opzioni sopracitate implicano una scelta sofferta sia da parte dei ragazzi che delle famiglie:
-se si sceglie il trasferimento in massa ad altra classe, i ragazzi saranno “ammucchiati” in numero eccessivo in un’aula inappropriata (considerato il periodo di pandemia) ad accogliere tali alunni e dovranno studiare, a partire dalle prime regole grammaticali, una nuova lingua: lo Spagnolo, rinunciando al Tedesco (già studiato nei 2 anni scolastici precedenti);
-se si rimane nell’attuale classe (3B), i ragazzi dovranno sempre studiare una nuova lingua, lo Spagnolo, rinunciando al Francese (per un’incomprensibile mancanza di fondi);
-se si opta per il trasferimento in altro istituto scolastico della città, i ragazzi dovranno essere inseriti in classi già formate, con altri compagni, con altri docenti che non ne conoscono il cammino didattico e con disagi da parte delle famiglie.
Le conseguenze di tale soppressione della lingua francese sono molteplici per i nostri ragazzi, i quali: non potranno conseguire la certificazione EsaBac, per la quale avevano scelto tale indirizzo di studi; dovranno studiare, prima dell’inizio delle lezioni, le regole grammaticali dello Spagnolo per affrontare l’esame di ammissione all’insegnamento della lingua per i prossimi anni; non potranno stare al passo degli altri compagni di classe che hanno già affrontato lo studio della lingua spagnolo nei precedenti anni scolastici; avranno una valutazione in Spagnolo che sarà minata dalle lacune che, inesorabilmente, si evidenzieranno; dovranno studiare privatamente Spagnolo per recuperare le conoscenze già acquisite dal resto della classe, con aggravio sul bilancio familiare.
Tutto ciò si abbatte come una tegola sulle teste di alunni e rispettive famiglie; tale gravissimo disagio, che implica un’inspiegabile menomazione del diritto allo studio dei nostri ragazzi, ricade sul loro percorso di studi, sul loro cammino professionale, sulla loro salute – che in questo periodo di pandemia è già precaria. Lunedì mattina i genitori dei 12 alunni, intorno alle 11, si recheranno al provveditorato degli studi per cercare una soluzione a questo problema che rischia di far iniziare l’anno scolastico dei ragazzi senza la giusta serenità.