https://www.youtube.com/watch?v=zgUDYRDbkQc&t=1s
The Voice of The Land, realizzato in Romania dai due nisseni Carlo Bolzoni e Guglielmo Del Signore, è uno dei documentari vincitori della XIII edizione del Festival delle Terre. Per loro menzione speciale del Centro Internazionale Crocevia ai Documentari:
“un racconto spiazzante e umano che ci ricorda come i cambiamenti politici e sociali siano spesso strumento dei grandi interessi economici per conquistare nuovi mercati a scapito delle tradizioni e delle culture autoctone”.
“Il documentario – spiegano Bolzoni e Del Signore – è auto prodotto e indipendente, è stato realizzato la scorsa primavera/ estate in Romania, principalmente in Transilvania. Durata 29 minuti. E' stato proiettato la prima volta a Cluj-Napoca, Romania, durante il ‘ Forum Nyeleni Europe per la sovranità alimentare' (https://nyelenieurope.net/).Purtroppo la versione integrale non è ancora pubblica poichè sta partecipando ad altri festival. Tuttavia, stiamo pensando di organizzare qualche proiezione in città”
Qualcuno la conosce bene, qualcuno la conosceva ma l’ha già dimenticata, qualcuno la evita e qualcuno riesce ancora a sopravviverci. Esiste una vita all’interno delle città e una oltre queste. Migliaia di villaggi sparpagliati qua e là. Colline, pianure e montagne: ogni chilometro con la sua storia, le sue mucche e i suoi orti. Realtà troppo distanti dalla realtà o forse troppo vicine a essa. Molte sono isolate, moltissime sono rimaste sole. Qui, l’industrializzazione non è arrivata oppure è arrivata troppo in fretta, cancellando centinaia di anni di storia in poche decadi. Questo documentario parla di vita, vita oltre la città. La Romania conta quasi 5 milioni di contadini attivi, il 50% di tutti i contadini Europei. La parola contadino viene tradotta con ‘??ran’che, a sua volta, assume il significato di terra, appartenenza alla terra. Fino a qualche anno fa, questo paese era tutto ‘??ran’: o eri uno ‘??ran’ o possedevi qualcosa grazie alla tua famiglia, non esistevano altre professioni. Oggi, la Romania sta cambiando, sta cambiando velocemente. Tre famiglie contadine scompaiono ogni ora. Le cause sono molteplici, ma tutte connesse tra loro, il risultato è che i contadini stanno abbandonando le proprie terre e non c’è una generazione giovane che li sostituirà. Grandi business, fondi d’investimento, assicurazioni. Sono arrivati da tutto il mondo, si sono accaparrati le terre e hanno speculato su queste. Molti si sono arricchiti. Prima del 2014, se eri uno straniero, ti era vietato investire su terreni agricoli in Romania. E’ accaduto ugualmente, è successo massicciamente. E’ stato ed è facile. Molti cavilli legali, prezzi contenuti, una politica che appoggia indiscussamente i grandi agrobusiness e una società che, sempre più, ci porta a pensare che essere un contadino non è una professione, che essere contadino non è abbastanza, che essere contadino non significa vivere. Ma cosa significa essere un contadino in Romania? Questo documentario prova a raccontare questo. Propone più domande che risposte. Un viaggio in Transilvania con tutte le sue belleezze, le sue problematiche e la sua gente.