Pubblicato il: 25/07/2013 alle 13:44
Si acuisce lo scontro politico in Consiglio comunale a Caltanissetta, dopo la mancata approvazione del rendiconto finanziario 2012, respinto da undici consiglieri e votato da dieci. E All'orizzonte si intravede lo “spauracchio” del commissario della Regione che si sostituirà ai poteri dell'assise municipale per l'approvazione del bilancio. Mentre il dibattito si infiamma tra il Partito Democratico e il PdL, che oggi interviene con un documento del capogruppo Rino Bellavia, il quale sostiene: “Quello a cui si è assistito nella seduta del Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo è l’ennesima dimostrazione dell’irresponsabilità amministrativa di buona parte dell’opposizione forse interessata più a delegittimare l’Amministrazione in carica che non a privilegiare i reali interessi della comunità nissena. Prova ne sia che, in sede di approvazione del Bilancio di Previsione 2012, l’intero gruppo del PD risultava all’atto della votazione assente con la sola eccezione del capogruppo che con la sua presenza, nonostante i comprensibili distinguo, ha garantito il mantenimento del numero legale necessario per l’approvazione dello strumento contabile (poi approvato con 11 voti favorevoli – 4 voti contrari ed 1 astenuto). Quella era certamente la sede nella quale il gruppo consiliare del PD avrebbe potuto far valere le proprie ragioni proponendo emendamenti o evitando l’approvazione del suddetto strumento contabile. Niente di tutto ciò si è verificato per come si evince dalla Deliberazione consiliare n° 80 del 6 novembre 2012. Pertanto, oggi, appare quantomeno pretestuosa l’animosità e la levata di scudi rispetto ad uno strumento di verifica contabile a consuntivo di attività già poste in essere”. Bellavia inoltre aggiunge che “in ordine alle affermazioni del capo gruppo del Pd che dichiara “Campisi non è stato in grado di portare un rendiconto attendibile e in linea con le previsioni di bilancio, largamente disattese nei fatti tecnici e nel fatto politico”, preme rilevare che la stessa risulta destituita di ogni fondamento per quanto segue. Il capo gruppo Scalia dimentica che il Consiglio Comunale ha approvato con Deliberazione consiliare n° 84 del 30 novembre 2012, ai sensi dell’art. 193 del T.U.E.L., la verifica degli equilibri di bilancio e lo stato di attuazione dei programmi contenuti dal Bilancio di previsione 2012 con votazione positiva ed unanime. Anche in quella occasione il gruppo del PD risultava latitante con la sola eccezione del Consigliere Speciale e del Presidente Zummo (organo super partes). Il collegio dei revisori dei conti, con le opportune osservazioni e sollecitazioni, ha espresso parere favorevole sul rendiconto di gestione 2012 attestandone la veridicità, l’attendibilità, nonché il rispetto del patto di stabilità interno e dei parametri previsti dalla vigente normativa di settore. La 4° Commissione Consiliare permanente ha espresso parere favorevole sul rendiconto in questione. Inoltre, da un’analisi meno superficiale e attenta, l’avanzo di Amministrazione certificato deriva più che altro dalla dovuta attività di riaccertamento dei residui ( con conseguente eliminazione di alcuni di essi) e non certamente da una “inadeguata” o “mancata” capacità di spesa. Infine non è infondata la preoccupazione che, a seguito della mancata e/o ritardata approvazione del consuntivo, si possa determinare un notevole ritardo nella erogazione della 3^ tranche del trasferimento statale indispensabile per l’ordinario funzionamento della Amministrazione e dei servizi Comunali. Tutto ciò – conclude Rino Bellavia – secondo quanto previsto dalle disposizioni ministeriali vigenti in ordine alla tempistica perentoria per la produzione delle certificazioni relative ai rendiconti di gestione degli Enti Locali. Rispetto a tutto ciò, pur comprendendo le ragioni di parte del capogruppo del Pd, in uno con la situazione confusionale del proprio partito sia a livello nazionale che regionale e ancor di più locale, inammissibili risultano le contestazioni e le motivazioni addotte per la bocciatura del suddetto consuntivo che denotano più una connotazione pre elettorale che non un reale attaccamento agli interessi della comunità nissena.