Pubblicato il: 17/12/2021 alle 12:06
Le intercettazioni sulla Onlus degli orrori a Castelbuono mettono a nudo i maltrattamenti, le torture, le umiliazioni a cui i pazienti psichichi della struttura venivano sottoposti. Disabili brutalmente trascinati, altri lasciati per terra, altri ancora reclusi in un locale di pochi metri quadrati che definivano la "stanza relax", come si può vedere dal video.
Le telecamere installate dai finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno indagato sulle atrocità che accadevano nella struttura gestita dalla Onlus Suor Rosina La Grua hanno registrato anche il grido di aiuto di un disabile imprigionato: "Dottoressa mi faccia uscire… avevamo detto 5 minuti… i patti si mantengono". Ma gli appelli erano inascoltati e i metodi brutali. Nei dialoghi carpiti dagli investigatori, si cita anche una frase utilizzata dai gestori della struttura in riferimento a uno dei ragazzi disabili del centro: "Con gli schiaffi si cresce meglio… quando ci vogliono, sono migliori del pane".
La "stanza relax": È quel che accadeva nella stanza relax il lato più drammatico dell'inchiesta. Scene disumane, registrate dalle telecamere. I disabili venivano portati con la forza in quel locale, rinchiusi e presi a calci e pugni. Poi venivano offesi: "Devi buttare il veleno dal cuore" diceva un altro inserviente della struttura. "E' un manicomio, un lager nazista", commentavano, non sapendo di essere intercettate, alcune operatrici del centro. In una conversazione intercettata, una donna mette in guardia sui possibili risvolti giudiziari legati sia ai metodi con cui venivano trattati i pazienti, sia alla gestione dell'associazione.
E di fatto in quella intercettazione prevede tutte le accuse che oggi riguardano gli indagati: "Incuria, maltrattamenti… Mancanza di personale, truffa, di tutto c'è là dentro, firme false, di tutto c'era…". "Io ne ho certezza al 99% gli alzano le mani ai ragazzi, fin quando non ci sono le telecamere sta cosa… noi non ce la togliamo e vedi che è un reato penale – diceva una donna al telefono – I ragazzi erano vestiti come gli zingari, visto che non li lavavano, visto che il mangiare faceva schifo, visto che la struttura non era pulita".
La truffa Uno dei filoni dell'inchiesta riguarda la truffa con cui la Onlus aveva ottenuto la convenzione con l'Asp di Palermo. Un'altra operatrice intercettata, parlando con una delle indagate, le contestava: "20 mila euro, quello di parcelle tra lui e sua moglie, 60 mila euro lui e 70 mila euro l'anno sua moglie, senza che sua moglie a Castelbuono mettesse un piede, più tutti quello che tu hai sciupato che non vi spettavano, rimborsi chilometrici, rimborsi quando tua figlia se ne andava a Catanzaro all'università, i pannolini dei tuoi nipoti, i confetti, le autovetture".
E un'altra: "Tu ce l'hai presente un manicomio? Uguale, identico, ci manca solo, gli ho detto che li legano ai letti e poi siamo a posto, siamo pronti per la D'Urso. Ci sono cose che sono oggettive. I bilanci non sono mai stati presentati, nella contabilità c'è manicomio, la struttura non è adeguata e non è a norma. Lì se campano o se muoiono, non interessa niente a nessuno".
Soldi pubblici utilizzati per viaggi e regali: "Fino a quando si pagavano le vacanze e le facevano, bevevano cocktail, Spritz, bevevano Coca Cola, per 1000, 1500 euro, perché sono come porci", commenta uno degli operatori della Onlus in una intercettazione. E poi il riferimento al funzionario dell'Asp arrestato per corruzione. "Noi siamo sotto scopa dell'Asp di Palermo, perché il padre del nostro amministrativo è una specie di funzionario dell'Asp di Palermo che ci tiene sotto – proseguiva – Quanto tu compri quarantamila euro di autovettura a nome del Centro e il Centro le paga, tu lo sai che non sono soldi soltanto tuoi? Quando tu in quattro anni i cambi quattro autovetture, racimoli centoventi, centotrentamila euro di autovetture tutte quante pagate dal Centro. A me mi rompe se ci revocano la convenzione perché quella è una gallina dalle uova d'oro". "Poi abbiamo preparato le ceste per l'Asp, si aggiravano attorno a 300 euro di ceste".(Gds.it)