Pubblicato il: 10/01/2022 alle 20:31
Mi sono accorta nelle ultime ore di essere stata, evidentemente, una delle poche persone a non aver visto il servizio andato in onda su Rai 3 dal titolo "Generazione Bellezza – Street Factory Eclettica". La mia curiosità è aumentata di ora in ora quando ho letto di cittadini nisseni, pochi in realtà, indignati per come la nostra città è stata rappresentata. A quel punto ho trovato il link con il servizio. Il giornalista e conduttore Emilio Casalini ci restituisce un'immagine autentica della città. Di cosa dovremmo indignarci? Forse non siamo a conoscenza del fatto che angoli del nostro centro storico sono ricoperti di immondizia e lasciati in un totale stato di degrado e abbandono. Con chi dovremmo indignarci allora? Con il giornalista che ha fatto il servizio o semplicemente con chi, nonostante l'impegno, non è ancora riuscito a ridare dignità ad una città che rimane, in maniera spiegabilissima, tra le ultime in Italia. Riporto alcune frasi del conduttore. "Al centro della smagliante luce mediterranea ci sono angoli di buio (…). Caltanissetta ha un cuore abbandonato con muri che cadono a pezzi in uno scenario post bellico. Discariche a cielo aperto, decadenza (continua il giornalista inoltrandosi nel quartiere Provvidenza), case che cadono a pezzi, muri pericolanti e marginalità sociale. Una guerra che sembra persa in partenza per abbandono e un'anima di pietra e memoria viva che urla disperata il suo silenzio". Così Casalini ci racconta la parte più antica del nostro centro storico, e perché d'altronde un giornalista dovrebbe edulcolorare la realtà? Forse una parte della nostra città preferisce nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. E allora, come fa notare sempre il bravo giornalista, è per questo che innalziamo muri per nascondere l'immondizia? E allo stesso modo cerchiamo di nascondere il brutto solo perché ci fa comodo? E no cari indignati. Il giornalista deve raccontare il vero. E se non siamo in grado di prendere atto della realtà, per quanto triste, brutta, drammatica, non cambieremo mai davvero la nostra città. Questo il video. Cari lettori, fatevi voi un'idea. Rita Cinardi