Rabbia e indignazione in chi ogni giorno lavora cercando di offrire il massimo nonostante le tante difficoltà. Questi i sentimenti suscitati dall'ennesima fake news sul pronto soccorso dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. Ma questa volta il direttore del reparto Salvatore Amico e i dipendenti non ci stanno. Quando è troppo è troppo. Pochi giorni fa, infatti, sui social è apparsa una foto che ritraeva una barella malconcia, rattoppata e di certo non all'altezza di un moderno pronto soccorso. Subito la foto ha fatto il giro su facebook accompagnata dagli immancabili commenti e, ancora peggio, dalle immancabili offese nei confronti del personale del pronto soccorso continuo bersaglio di critiche e invettive. Peccato che chi ha messo in rete la foto, e di conseguenza chi l'ha condivisa, non ha precisato che si tratta di una foto di qualche anno fa.
“La foto risale a circa 3 anni fa – spiega il primario Salvatore Amico – cosa che coloro i quali qui ci lavorano hanno potuto subito notare. La parete sullo sfondo infatti non è quella attuale. Un anno e mezzo fa è stata sistemata con una copertura azzurra molto più scura, come tutti potranno notare confrontando la vecchia foto con quella attuale. Questa è la prova provata che la foto non è attuale. Ancora una volta siamo costantemente bersagliati da un gruppo di utenti che diffondono notizie false continuando a fare disinformazione. Valuterò nei prossimi giorni di recarmi presso la polizia postale per sporgere denuncia, informando la Procura della Repubblica anche per sapere se queste notizie vengono diffuse ad arte al fine di screditare il pronto soccorso. Tutto questo non ci aiuta. I problemi esistono, è un momento difficile per tutti i pronto soccorso d’Italia, molti di noi hanno preso il covid proprio per aiutare le persone. Non ci siamo mai risparmiati nonostante lo stato di emergenza che dura ormai da 2 anni. Fake news e continue offese non ci aiutano perché siamo già stremati e non ci consentono di lavorare serenamente”.
Sempre in tema di barelle e comfort alberghiero il primario ha tenuto a precisare: “Abbiamo 30 barelle di cui 12 nuove arrivate grazie all’interessamento della direzione strategica e del direttore sanitario di presidio Benedetto Trobia. Inoltre prima usavamo le lenzuola monouso per carenza di biancheria, oggi siamo riusciti ad ottenere 150 lenzuola pulite al giorno e 30 cuscini comprensivi di federe”. Ma il primario si è anche tolto qualche sassolino dalla scarpa su un certo modo di fare giornalismo. “Oggi abbiamo convocato per questo incontro tutti i giornalisti ma soltanto una si è presentata e un altro mi ha raggiunto telefonicamente. Spiace constatare che alcuni giornali che spesso e volentieri non hanno problemi a pubblicare, senza garantire il diritto di replica, notizie non verificate, poi non si presentano quando a dover fare delle dichiarazioni siamo noi”.