Pubblicato il: 27/10/2013 alle 11:45
“Qualche blog pubblica elucubrazioni senza fondamento che non solo tentano di delegittimare Confindustria e i movimenti antiracket, ma anche i singoli imprenditori che denunciano. L'altro strano fenomeno è l'attacco che parte da ex esponenti politici. E questo ci induce a pensare che ci sia una battaglia politica. Perché? Perché abbiamo scoperchiato pentole che non dovevamo scoperchiare?”. Lo sostiene in una intervista al quotidiano on line Livesicilia il presidente di Confindustria Palermo, Alessandro Albanese, che stigmatizza gli attacchi subiti dall'associazione negli ultimi mesi e quanti parlano di “professionisti dell'antimafia”.
Riguardo agli attacchi “politici”, Albanese fa i nomi degli ex assessori della giunta Lombardo “Mario Centorrino (Formazione) e Gaetano Armao (Economia)”. “Esponenti di un governo che – accusa – a parte l'azione di Marco Venturi, ha fatto poco e niente”. Proprio l'ex assessore alle Attività
produttive che è un esponente degli industriali, secondo Albanese, “ha fatto la cosa più rilevante, e forse l'unica, della scorsa legislatura: la riforma dell'Irsap, che oggi si gioca a smontare” ma che “è stata una grande decisione, con l'accentramento della politica di sviluppo industriale con una visione unica per tutta la Sicilia”. “E poi un esempio di efficienza, su tutti: il taglio degli 800 componenti dei consigli generali delle ex Asi – prosegue Albanese – Perché Armao attacca e delegittima l'Irsap? Che cosa c'è dietro? Che interessi ha Armao per esprimersi con questo accanimento incomprensibile? Una cosa è certa: non permetteremo di riesumare le vecchie logiche spartitorie e di ricatto, anche perché non siamo ricattabili”. “E poi, non dimentichiamo che la battaglia di Cicero (presidente Irsap) non è una battaglia di Confindustria: è una battaglia di tutti – conclude Albanese – E infatti quella riforma piace a tutte le categorie. Ma adesso, per attaccare Confindustria, la si delegittima. E non solo: c'è chi lancia illazioni contro di noi. Che siamo in prima linea”.