Pubblicato il: 19/02/2022 alle 16:20
Non sono mancate le reazioni della politica nissena, dei sindacati e del mondo dell’associazionismo dopo l’interpellanza dei due consiglieri della Lega, Oscar Aiello e Valeria Visconti, che tra le altre cose, per il rilancio del centro storico hanno sottolineato “la necessità di affiggere, a tappeto, sui muri delle vie, nei bar, davanti le scuole e gli ospedali, un’ordinanza-decalogo con le principali regole comportamentali, da far rispettare agli extracomunitari che sconoscono, a causa delle diversità culturali, il modo corretto e sano della vita cittadina, e che in quel modo sarebbero aiutati a rispettare la città e i cittadini che li accolgono".
Richiesta condannata in primo luogo dal sindaco Roberto Gambino. “Sulle richieste in generale dell’interpellanza, intanto, risponderò con i fatti visto che i 20milioni di euro di rigenerazione urbana riguarderanno soprattutto il centro storico e contribuiranno alla sua rinascita. Per ciò che concerne le dichiarazioni sui migranti sono vergognose e visto che escono anche dalla consigliera Visconti, fino a qualche giorno fa in quota al Movimento 5 Stelle, sarebbe stata immediatamente espulsa. Si tratta di dichiarazioni razziste, gravi e pericolose che possono suscitare sentimenti negativi tra quelle realtà dove regna di più il malcontento. L’invito è quello di abbassare immediatamente i toni”.
Dura condanna dalla sezione nissena dell’Anpi: "Secondo gli esponenti leghisti ,i migranti essendo “diversi culturalmente”, necessitano di un manifesto che faccia loro conoscere le regole della civile convivenza, dando per scontato che i cittadini nisseni le conoscano e le mettano in pratica. Siamo profondamente indignati per queste affermazioni che rimandano a pagine oscure della storia del nostro Paese. Un’ indegna violazione dei diritti umani che in una società libera, democratica e civile non possono e non devono essere tollerati. Sono passati 85 anni dall’emanazione del Manifesto della Razza e sembra che per qualcuno nulla sia cambiato: il razzismo si propaga vergognosamente, c’è chi ne fa un vessillo all’interno delle Istituzioni democratiche e nei luoghi di rappresentanza. Con la sezione “Gino Cortese” di Caltanissetta dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia ci opponiamo con forza a tali degenerazioni del vivere civile e siamo pronti a dar corpo e voce all’ unico decalogo che evidentemente i consiglieri comunali e lo stesso partito della Lega sconoscono: la Costituzione democratica nata dalla Resistenza al Nazifascismo".
Per la segretaria della Cgil Rossana Moncada, "L’inciviltà , la violazione delle regole e della legge non ha né colore né razza ma tutto ciò che và contro la diversità di ogni persona è una grave violazione dei diritti di cui ogni uomo è portatore e che non può vederci neutrali e non prendere alcuna posizione. Condanniamo tali atteggiamenti e i contenuti dell'interpellanza e respingiamo con fermezza ogni bieco tentativo che possa minare le basi della nostra democrazia e che approfitti e cavalchi le paure e il malessere prodotti dalla crisi sociale sanitaria ed economica che ci sta attraversando.. Pensiamo che sia nostro preciso dovere non solo contestare queste forme di razzismo nelle nostre comunità ma anche quello di smascherare tutte le forme con cui questo “nuovo” razzismo continua a manifestarsi; non esiste giustificazione alcuna che possa limitare , negare e ghettizzare alcun cittadino a prescindere dalla nazionalità , dalla cultura e dalle origini".
E ancora dal presidente regionale di Italia Nostra, Leandro Janni «Che dire? Proposta indecorosa e provocatoria. Un "decalogo" ci vorrebbe per Salvini e i suoi adepti. Bel modo di integrare i cosiddetti "migranti" che, malgrado ciò che possano pensare taluni, sono una risorsa importante della Caltanissetta contemporanea. E comunque, l’analisi leghista sul degrado del centro storico nisseno è ridicola. E fuorviante. Insomma: o essi sconoscono la storia e l’antropologia di questa nostra città, oppure essi sono in assoluta malafede». E infine il segretario del circolo “Guido Faletra” del Pd, Carlo Vagginelli: “appena ho letto queste parole ho chiuso il telefono, mi sono messo il cappotto e sono corso in Comune per prendere la tessera dell'Anpi. L'avrei fatto comunque, sia chiaro, ma dopo aver letto quella notizia ho compiuto questo gesto con un di più di orgoglio e con un più forte sentimento di urgenza. Perché di fronte a questa regressione politica e culturale occorre davvero tornare a combattere per difendere i valori della resistenza: l'antifascismo, l'antirazzismo, l'uguaglianza, la libertà. Tutto qui!"