Pubblicato il: 21/11/2013 alle 16:18
Tra tagli agli organici di docenti (-12,84% pari a 10.520 unità dal 2008 a fronte di una contrazione della popolazione studentesca del 4,73%) e personale Ata (-5017), problemi strutturali degli edifici, mancanza di una legge regionale sul diritto allo studio, gli ultimi anni per la scuola siciliana sono stati terribili, con un impoverimento dell'offerta formativa mentre la dispersione scolastica arriva al 22,5%, con punte del 29,5% e del 30,38% a Caltanissetta e Ragusa. Lo sostiene la Flc Cgil Sicilia che ha presentato oggi un dossier che fotografa la situazione della scuola nell'isola ponendosi come base di una serie di richieste per rilanciare l'istruzione. “Con questa iniziativa – ha detto Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Sicilia – vogliamo richiamare innanzitutto la Regione ad assumere l'istruzione come priorità nell'azione di governo. La scuola – ha sottolineato – è andata avanti in questi anni grazie ai sacrifici di chi ci lavora e della famiglie, ma non può esserci una buona scuola se è orfana della politica”.
Alla regione il sindacato chiede in primo luogo di varare la legge sul diritto allo studio, di aprire dunque subito il negoziato sull'argomento su cui la Cgil, assieme alla Rete degli studenti medi ha lanciato nei mesi scorsi una petizione popolare che sarà a breve consegnata all'assessore regionale all'istruzione. Ma anche di attivare una conferenza di servizio per affrontare il problema della dispersione scolastica, con il coinvolgimento di istituzioni scolastiche ed enti locali. Il dossier della Flc prende in esame tutti gli ordini di scuola. A partire da quella dell'infanzia, che lascia fuori oggi ben 15 mila bambini, scarsamente presente dunque, con lunghe liste d'attesa. E prima della scuola dell'infanzia ci sono le sezioni Primavera, destinate ai bambini tra 24 e 36 mesi e cofinanziate col Pac, su cui il 26 novembre sindacati e regione dovrebbero firmare un'intesa per avviarne 100 per circa 2.000 bambini su una potenziale domanda di
47 mila.