Pubblicato il: 23/11/2013 alle 18:14
“La porta e' stretta ma la strada e' quella giusta. Angelino Alfano non poteva usare espressione migliore e più pregnante per spiegare il senso della decisione di non aderire alla nuova Forza Italia”. La pensa così Alessandro Pagano, deputato nazionale che ha lasciato il Pdl per dire sì alla formazione politica Nuovo Centrodestra creata dal vicepremier Angelino Alfano.
“Una rinuncia difficile e sofferta – aggiunge l'esponente politico – per chi come noi ha creduto in questo progetto e negli anni ha dato anima e corpo per poterlo realizzare e per portare a compimento quella rivoluzione liberale che ne era l'essenza. Proprio per questo non potevamo accettare la deriva estremistica impressa dai falchi, ne' tantomeno che il partito che avevamo contribuito a fondare finisse per essere marginalizzato a causa del radicalismo di una corrente. Oggi intorno ad un Angelino Alfano strepitoso si è stretto, ritrovandosi, quel popolo di centrodestra che non si riconosceva più nella trasformazione subita da Fi. Citando Paolo VI e la definizione che il Santo padre diede della politica quale forma più alta di carità, Alfano ha indicato chiaramente quali sono le coordinate che dovranno guidare l'azione politica di Nuovo Centrodestra e che, al contrario, FI ha smarrito. Politica intesa, cioè, come servizio al popolo e per il popolo e non certamente come strumento per favorire carriere e interessi personali. Dalle parole pronunciate oggi dal nostro leader si intuisce già quali saranno le linee programmatiche di NCD che verranno presentate il 7 dicembre: tutela e promozione della famiglia, della vita, della libertà di educazione, meno Stato e più libertà per i cittadini e le imprese. Continua dunque la nostra battaglia contro un'idea di Paese prigioniera dello statalismo, nemica della meritocrazia e ostacolo alla crescita”.