Pubblicato il: 24/03/2022 alle 10:58
Era stato investito e ucciso la notte del 5 giugno 2019 da un’automobilista alla guida di un Suv in un piazzale di Monteroni (Lecce). Le immagini, riprese dalle telecamere e girate da subito in rete, avevano insinuato il dubbio sul peggiore degli scenari: uccisione volontaria del cane. L’uomo, allora 32enne, era stato rinviato a giudizio per uccisione di animali. Oggi il Tribunale di Lecce lo ha condannato al massimo della pena: due anni di reclusione e risarcimento del danno nei confronti delle parti civili di 10.000 ciascuna. L’Ente Nazionale Protezione Animali attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile.
“In questa triste e inquietante vicenda – afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa – è importante sottolineare un aspetto rilevante: investire un animale oltre a configurare l’omissione di soccorso può individuare anche il reato di uccisioni di animali (544 bis). La sentenza di oggi del Tribunale di Lecce traccia un passo fondamentale sulla strada del riconoscimento del valore della vita degli animali.” La morte di Biondo, il piccolo cane di quartiere di Monteroni regolarmente microchippato, che il vicinato aveva battezzato così, aveva sconvolto l’intera comunità. Nel video, infatti, si vede chiaramente una Range Rover che travolge con le ruote l’animale mentre sta sonnecchiando sul marciapiede. Le guardie zoofile dell’Enpa di Lecce avevano prontamente denunciato il fatto (Gds.it)