Pubblicato il: 29/04/2022 alle 17:17
"Ieri mattina ho preso parte alla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, voluto e presieduto dal Prefetto Chiara Armenia per una disamina qualificata della situazione del nostro territorio comunale, alla luce della recrudescenza degli episodi criminosi, soprattutto incendiari, degli ultimi giorni. Tali episodi hanno procurato gravi danneggiamenti a veicoli, abitazioni private ed attività commerciali". E' quanto afferma in una nota il sindaco di Glea, Lucio Greco.
"Nel corso dell’incontro, il Prefetto ha disposto il rafforzamento e l’intensificazione dei servizi di vigilanza e di controllo in città, con il concorso della Polizia locale, e un potenziamento dei servizi di prevenzione a carattere generale per fare in modo che la collettività possa sentirsi al sicuro. Inoltre, nel rinnovare la massima attenzione verso la nostra comunità, ha evidenziato l’utilità della massima collaborazione da parte delle vittime e dei cittadini. Insieme alle Istituzioni, la cittadinanza gelese dev’essere protagonista nel contrasto ai fenomeni criminosi e deve accrescere la propria fiducia nelle Forze dell’Ordine e nell’Autorità Giudiziaria.
In qualità di Primo Cittadino, voglio ringraziare il Prefetto per la celerità con la quale, ancora una volta, ha raccolto l’appello di un intero territorio e si è messa a disposizione. Per quanto mi riguarda, ho assicurato il massimo impegno per accelerare nell’iter per il progetto della videosorveglianza, che è fondamentale e aiuterà le forze dell’ordine nelle indagini per l’individuazione dei responsabili di questi vili attentati incendiari e degli atti vandalici. Le telecamere da sole, però, non bastano a risolvere il problema. Concordo con il Prefetto quando chiede ai cittadini di collaborare, di denunciare. Il silenzio non aiuta le autorità preposte ad assicurare i criminali alla giustizia, e lascia basiti il fatto, alquanto singolare, che nessuna delle vittime degli attentati abbia saputo fornire elementi utili alle indagini in corso. Rischiamo di diventare la capitale italiana degli atti incendiari, e chiedere uomini e mezzi, sentirsi e dirsi abbandonati dallo Stato non è la soluzione per evitare questo terribile scenario. La città è nostra, come tale la dobbiamo sentire e come una cosa nostra la dobbiamo difendere. Le forze dell’ordine ci sono, ultimamente sono anche arrivati dei rinforzi, la presenza dello Stato c’è! Quello che manca è uno scatto di orgoglio collettivo e smetterla di piangersi addosso. Dobbiamo trovare il coraggio di alzare la voce e la testa contro chi ci vorrebbe intimoriti e remissivi. Basta subire! Occorre denunciare e affidarsi allo Stato, che, come nel caso della recente operazione dei Carabinieri, cui va nuovamente un plauso per i 13 arresti effettuati, sanno fare molto bene il loro lavoro. La legalità è condizione imprescindibile di un vivere civile e democratico!"