La guerra in Ucraina ha dato al Mediterraneo quella centralità di cui noi abbiamo parlato da ben 12 anni: si è cioè riconosciuta l'importanza ed il ruolo strategico di un’area, il bacino del Mediterraneo, al centro della geopolitica mondiale. Draghi, nel suo discorso ai parlamentari europei, ha riscoperto il rapporto con i paesi del nord Africa, che non può e non deve essere più di tipo coloniale ma deve avere il carattere del partenariato, non soltanto economico ma anche politico e sociale. L'Europa ha recepito tale esigenza, difatti il Next Generation UE, ha mirato ad elargire risorse economiche alle aree più disagiate, povere e marginali come il mezzogiorno d'Italia, la Spagna e la Grecia, proprio per far assumere ad esse un nuovo rapporto con i paesi del Nord Africa.
Quello che interessa all'Europa è la creazione di un ponte verso l'Africa ed il Medioriente, una vera piattaforma logistica del Mediterraneo, che dovrebbe unire l'oriente all'Europa del Nord via Augusta, Ponte sullo Stretto e alta velocità ferroviaria. Il futuro del terzo millennio si giocherà proprio in quell'area che si chiama Africa, ricca di materie prime, di risorse energetiche, di giovani, che dovrà essere il nostro futuro mercato. Draghi ha espresso queste idee ai parlamentari europei, ma tale posizione non può essere rivolta solo a loro, ma a tutti gli italiani e ai propri rappresentanti, affinché il nuovo modo di vedere la geopolitica nel Mediterraneo venga inteso da tutti.
Sono concetti che abbiamo espresso ripetutamente ma oggi come mai è indispensabile una condivisione, la più ampia possibile, tra gli italiani e i partiti che oggi governano l'Italia, affinché finalmente si parta, nella convinzione che la trasformazione del Mezzogiorno serva anche al Nord, a tutta la Nazione e all'Europa. Deve cioè rappresentare il secondo motore di crescita del Paese, quello che fino ad ora è stato inspiegabilmente tenuto spento. Siamo altresì convinti che il punto di partenza debba essere rappresentato dalle infrastrutture e che il Ponte sullo Stretto, unito all'alta velocità ferroviaria e al porto di Augusta non possano essere più trascurati, come purtroppo fino ad ora è stato fatto anche da parte del governo Draghi, e inserite tra le opere prioritarie più importanti da realizzare subito, senza tentennamenti, se si vuole vincere la sfida epocale del terzo millennio.
Salvatore Giunta
I Circoli della Società Civile – Sicilia per l’Europa