Pubblicato il: 14/05/2022 alle 16:53
Sono passati quasi 37 mesi dall’inizio del nuovo servizio di raccolta rifiuti nella Città di San Cataldo, un servizio che è regolato da un contratto di appalto (stipulato in data 10/09/2019) e che prevede obblighi precisi, standard di servizi, obiettivi di risultati e informazioni, vincoli contrattuali precisi e inderogabili, la cui quasi totalità è del tutto disattesa, con la Città che annega tra le erbacce e i rifiuti, e servizi mai espletati. Sono passati 37 mesi, tra commissari e nuova amministrazione, eppure in questo periodo non vediamo alcun miglioramento del servizio; lo stesso servizio è peggiorato, del tracciamento della raccolta dei rifiuti non abbiamo alcuna informazione, sono ormai troppo numerose incongruenze ed inadempienze tra quanto contrattualizzato e quanto in atto ricevono i cittadini sancataldesi e la TASSA SUI RIFIUTI (TARI) è persino aumentata. Non è così che si fanno gli interessi dei cittadini!.
La gara di appalto che ha visto l’attuale gestore aggiudicarsi il servizio era basata su un capitolato ferreo, che metteva San Cataldo in una “botte di ferro”: un contratto minuziosamente dettagliato, che per ogni singolo punto di disservizio o mancata osservanza prevede una sanzione specifica, persino per il mancato svuotamento dei cestini pubblici o i ritardi nello spazzamento delle strade. Un contratto disegnato per dare a questa Città non solo un volto pulito e una dignità che sembra ormai non interessare a certa politica, ma anche un costo sostenibile e congruo al servizio ricevuto. L’Amministrazione Modaffari ha portato il costo dello smaltimento rifiuti da 4,3 milioni circa a 3,1 milioni con una percentuale di differenziata sopra il 60% mensile.
Nel solo 2021 il costo è arrivato a quasi 4,5 milioni di euro. In parte questo aumento è dovuto alla prima fase di investimenti necessaria a ottenere un servizio “svizzero” (progettazione e realizzazione di un Centro Comunale di Raccolta, acquisto nuovi automezzi, software, sistema di ingegnerizzazione, attrezzature, campagna di informazione etc..), senza dimenticare che l’attuale gestore si è aggiudicato la gara proponendo una importante serie di migliorie e di risparmi che attualmente sono quasi del tutto disattese.
Tra le varie mancanze, non è stato ancora attivato alcun Centro Comunale di Raccolta, che darebbe sfogo alle esigenze di molti cittadini nella necessità di smaltire ingombranti e RAEE. Era stato previsto l’acquisto di mezzi a basso o nullo impatto ambientale, dotati di un sistema di tracciabilità GPS per intercettare eventuali carenze o mancanze di copertura del territorio; sembra carente la dotazione dei DPI ai lavoratori, che sono altresì senza tesserino di riconoscimento obbligatorio, e non sono stati né istruiti né dotati di attrezzature necessarie alla redazione dei rapporti giornalieri obbligatori.
Non è mai stata messa in atto alcuna campagna di educazione permanente (previste più di una come “fiuta il rifiuto” o “il genio del bidone” o la “cicca non è chic”) campagna informativa seria, nessuna campagna di sensibilizzazione… e caliamo un velo pietoso sull’ultima informativa dell’assessore al ramo, che ha solo creato confusione tra i cittadini. Basta camminare per le strade della Città e vedere che i servizi di spazzamento, scerbatura e rimozione foglie in pratica sono un’utopia. Così come il lavaggio delle strade, che sul capitolato è servizio espressamente richiesto con precisi e inderogabili standard di qualità e frequenza. Così come la pulizia delle caditoie, servizio praticamente mai svolto come da contratto di appalto.
Non c’è alcun monitoraggio delle discariche abusive, nessun servizio informatizzato (né come stazione informatizzata né come sito web, entrambi previsti dalla gara) a disposizione del cittadino, non c’è un servizio dedicato alla raccolta dei pannolini. Non esiste neanche una carta della qualità dei servizi, mai redatta. Avrebbe dovuto altresì essere previsto un sistema di monitoraggio permanente che verifichi il rispetto dei parametri del servizio offerto e di quanto stabilito nella Carta della qualità, che consenta di valutare le osservazioni e i reclami avanzati dai cittadini. Cosa ancora più grave, sul sito del Comune non c’è traccia di tutto questo.
Altro punto importante, nella gara di appalto era esplicitamente previsto che la ditta appaltatrice è responsabile della qualità del rifiuto. In altre parole, sono a carico della ditta appaltatrice eventuali penali o sovraprezzi per lo smaltimento, trattamento o recupero dei rifiuti nonché gli eventuali danni arrecati agli impianti di destinazione connessi con la non idoneità del rifiuto ad essi conferito: oggi invece vengono ribaltati sul cittadino nel più totale silenzio, e assenso, da parte dell’Amministrazione. La lista delle inadempienze è lunga quasi quanto l’intero capitolato, eppure sembra che al Gestore del servizio di Igiene Ambientale siano stati riconosciuti pagamenti aggiuntivi per servizi e/o forniture resi in aggiunta rispetto a quanto stabilito in fase contrattuale! A quale titolo?
A tutta questa sequenza di inadempienze e mancanze non è mai stata seguire alcuna sanzione prevista dal contratto di appalto! E come potrebbe essere possibile se non esiste alcun resoconto mensile, cartaceo e informatico, contenente i dati rilevati sul territorio che consentano di monitorare l’andamento generale dei servizi? E, infine, non è stata neanche data la possibilità al Cittadino di esprimere la sua soddisfazione/insoddisfazione: non c’è un questionario, non un sito web, non un numero di telefono dedicato. Non c’è niente. Anzi sì sul sito c’è un numero, ma non risponde mai nessuno.
Riprendiamoci La Città ha preparato un “ORDINE DEL GIORNO” da proporre all’intero Consiglio Comunale, che contiene l’elencazione di molte (e purtroppo non tutte!) le inadempienze contrattuali. Con questo ODG chiediamo all’Amministrazione di verificare puntualmente l’effettivo mancato adempimento contrattuale come evidenziato, di valutare se sono mai state comminate le giuste sanzioni, di trasmettere all’intero Consiglio una relazione esplicativa sulla valutazione fatta, nonché valutare la congruità, la effettiva necessità e correttezza di eventuali pagamenti al gestore per servizi pseudo aggiuntivi rispetto a quanto in contratto e la legittimità di chi ha eventualmente commissionato gli stessi servizi. Siamo consapevoli che le inadempienze sono tali e tante che esistono persino le condizioni giustificative per la rescissione del contratto in essere, ma abbiamo chiesto all’Amministrazione quantomeno di comminare le sanzioni dovute per gli anni 2019, 2020, 2021 e parte del 2022, tenendone conto per la redazione del piano finanziario dell’anno in corso, così da consentire ai Cittadini di pagare solo quanto dovuto per servizi resi e qualità degli stessi.