Pubblicato il: 29/01/2014 alle 14:42
Rosario Crocetta torna dal vertice romano con risposte e soddisfazioni. Il vertice fra il governo regionale e quello nazionale si è concluso e il presidente della Regione avrebbe avuto la certezza che le spese impugnate potranno essere sbloccate. Anche se sulle procedure da seguire c’è ancora qualcosa da mettere a punto e sarà necessario un nuovo incontro, domattina.
A Roma si sono incontrati oggi Crocetta, l’assessore Luca Bianchi, i ministri dell’Economia e degli Affari Regionali – Fabrizio Saccomanni e Graziano Delrio – e il vicepremier Angelino Alfano. Presente anche Gianpiero D’Alia, ministro per la Pubblica amministrazione. “E’ stata fatta un’analisi delle norme impugnate e – sottolinea Bianchi – è stato accertato che dal punto di vista degli equilibri di bilancio tutte le spese che la Regione aveva inserito in Finanziaria sono sostenibili”. Inoltre il governo nazionale ha confermato che sarà risolto a livello nazionale, cioè con una norma valida per tutte le Regioni, il problema dei residui attivi: le somme iscritte fra le entrate in bilancio ma che sarà difficilissimo incassare. I residui attivi in Sicilia valgono 15 miliardi e almeno 3 è già certo che non entreranno mai. Da qui l’obbligo di cancellarli e prevedere misure compensative del buco che ne nascerà. E’ uno dei motivi principali dell’impugnativa del Commissario dello Stato.
Forti di queste prime rassicurazioni Crocetta e Bianchi incontreranno domani i tecnici del ministero degli Affari regionali per fissare il cammino che porterà allo sblocco di tutti o quasi i 570 milioni rimasti impigliati nell’impugnativa del Commissario dello Stato. C’è da decidere, come sembra ormai probabile, se bisognerà riapprovare le norme all’Ars.
Solo dopo questi passaggi verrà pubblicato il bilancio e la parte della Finanziaria non soggetta a obiezioni del Commissario dello Stato. Da qui il rinvio della pubblicazione, che era prevista per oggi. Ci sarà quindi un ulteriore ritardo nel pagamento degli stipendi, che per ora restano bloccati, ma Bianchi assicura che si tratta ormai di pochi giorni.